Navigatori genovesi del sec. 13º. Poche sono le notizie certe che se ne hanno. Partiti da Genova nel 1291, i due fratelli attraversarono lo stretto di Gibilterra e costeggiarono l'Africa fin presso le Canarie, dove le navi pare siano state distrutte in una tempesta o forse catturate. Sono ignote comunque le vicende posteriori. Un codice conservato a Genova, ed erroneamente attribuito ad Antoniotto Usodimare, narra che i V. sarebbero giunti nel Senegal e di là sarebbero stati condotti prigionieri alla corte del Prete Gianni in Abissinia. Un testo spagnolo del sec. 14º riferisce invece che i due genovesi sarebbero stati condotti ad Aksum. Più attendibile è la cronaca di Iacopo Doria genovese, che termina tuttavia al 1294 e si limita a ricordare la partenza per il grande viaggio, prima di allora mai tentato, e volto "per mare Oceanum ad partes Indiae". Molte sono le ipotesi circa la reale meta del viaggio. Secondo A. Magnaghi, i due fratelli avrebbero mirato a raggiungere l'Asia navigando verso ponente, secondo altri avrebbero invece cercato di circumnavigare l'Africa.