BRANCA, Ugolino della
Nacque dal miles eugubino Corrado intorno al 1287, come risulta dalla dispensa per l'età che il 2 marzo 1311 Clemente V concedeva al B. ("cum in vicesimo quarto aetatis suae anno vel circa illum sit constitutus", Regestum, n. 6643), allora monaco di S. Maria di Alfiolo, per l'elezione ad abate di S. Donato de Pulpiano (presso Padule, in diocesi di Gubbio). In questa occasione il B. riceveva anche l'ordinazione al diaconato e al presbiterato (ibid., n. 6642). Nel 1320 venne eletto vescovo di Città di Castello. L'elezione era stata favorita dalla fazione guelfa, guidata da Branca detto Brancaleone di Niccolò Guelfucci, del quale il B. era parente o aderente, in discordia con parte del capitolo che aveva designato il proprio proposto Pagano. Papa Giovanni XXII, irritando la designazione del proposto, confermò l'elezione il 16 marzo 1320 da Avignone. Il 21 maggio 1322 il B. era presente alla elezione dell'abate di S. Giovanni de Marzano.
Caduto Brancaleone per tradimento di alcuni guelfi e cacciati dai Tarlati di Arezzo e dagli Ubaldini quattrocento cittadini della fazione guelfa, compresi i traditori, il B. dovette andare in esilio, dove si trovava almeno fin dal 1324. Nel 1326, profugo a Firenze, intervenne a favore dei concittadini di Gubbio presso il cardinale legato Giovanni Orsini. Nel febbraio 1327 era presente al sinodo del clero fiorentino tenuto dal cardinale; e il 16 maggio, in qualità di auditore generale dello stesso legato, sedeva in tribunale per una lite fra Bardi e Buondelmonti circa S. Maria dell'Impruneta.
Dopo che i guelfi, aiutati dai Perugini, riuscirono a portare Città di Castello all'obbedienza del legittimo pontefice Giovanni XXII (contro l'antipapa Niccolò V che aveva designato, con l'appoggio di Ludovico il Bavaro, il vescovo intruso Orlando Albizzini, eremitano di S. Agostino), il B. poté rientrare nella propria diocesi. Il 2 dic. 1335 il B. ottenne da Benedetto XII l'assoluzione dalle censure nelle quali era caduta Città di Castello per avere aderito allo scisma. È ricordato il 28 maggio 1337 nel documento con cui Benedetto abate di S. Maria di Trivio nominava il rettore dell'ospedale di S. Angelo di Mannerio nella diocesi di Città di Castello. Il 17 dic. 1337 ottenne da Benedetto XII un'altra bolla che gli concedeva di decidere, insieme con il capitolo, sulle cause delle persone ecclesiastiche. Circa lo stesso anno 1337 regolò i benefici ecclesiastici dopo i disordini seguiti alle intrusioni di chierici ribelli. Il 31 ott. 1338 beneficiava di alcune concessioni affittuarie da parte del Comune. Nel 1342 si recò ad Avignone presso il papa Clemente VI e qui morì nel 1346.
Il periodo dell'episcopato del B. fu oggetto di molte confusioni nella letteratura storica. Il Lazzari lo aveva identificato con l'omonimo predecessore, Ugolino (I) della famiglia Gualterotti. L'Ughelli aveva distinto i due Ugolino, ma inserendo fra di essi un Guglielmo (1332) e un Francesco (1342), che appartengono invece alla lista episcopale di Civita Castellana. Il Muzi definì la serie esatta: Ugolino (I) Gualterotti, Ugolino (II) della Branca, confermata dai documenti pontifici.
Fonti e Bibl.: Città di Castello, Archivio Capitolare: A. Certini, Vescovi di Città di Castello, ms. (sec. XVIII); Regestum Clementis papae V… editum cura et studio monachorum O.S.B., Romae 1884-92, nn. 6642, 6643, 7439, 9988; Benoît XII, Lettres communes, a cura di J.-M. Vidal, I-II, Paris 1903-10, nn. 230, 2141, 6948; Jean XXII, Lettres communes, a cura di G. Mollat, III, Paris 1906, n. 11.139; F. Ughelli, Italia sacra, I, Romae 1644, col. 229 (2 ed.: F. Ughelli-N. Coleti, Venetiis 1717, col. 1321); F. I. Lazzari, Serie de vescovi... di città di Castello, Fuligno 1693, pp. 100-111; G. B. Mittarelli-A. Costadoni, Annales Camaldulenses, V, Venetiis 1760, p. 360; App., coll. 528 s.; G. Muzi, Memorie eccles. di Città di Castello, Città di Castello 1842, II, pp. 204-209; V, p. 102; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, IV, Venezia 1846, pp. 649-651; B. Gams, Series episcoporum, Ratisbonae 1873, p. 684; C.Eubel, Hierarchia catholica..., I, Monasterii 1913, p. 191; R. Davidsohn, Storia di Firenze, IV, Firenze 1960, pp. 961, 1101, 1120; Dictionnaire d'Histoire et de Géogr. Ecclés., X, col. 384.