ESTE, Ugo d'
Nacque a Ferrara dal marchese Obizzo (III), signore di Ferrara e di Modena, e da Lippa Ariosti il 18 ott. 1344. Il 3 marzo 1350 figura già compreso nella bolla con cui da Avignone Clemente VI prorogava il vicariato di Ferrara ad Obizzo ed ai figli. Creato cavaliere dal padre, assieme con i fratelli, il cugino Rinaldo ed altri nobili il 15 marzo 1352, alla sua morte (20 marzo) fu associato al potere, di fatto detenuto dal primogenito Aldobrandino (III). L'E. non figurò mai come protagonista nelle vicende politiche, diplomatiche o militari della sua famiglia, svolgendo sempre un ruolo subordinato al fratello Aldobrandino prima e, dopo la morte di questo nel novembre 1361, al fratello Niccolò (II).
Fu tuttavia inevitabilmente coinvolto nei dissidi che opposero Aldobrandino e i fratelli ai cugini Francesco - figlio di Bertoldo, cugino di Obizzo (III) - e Rinaldo - figlio di Niccolò, fratello di Obizzo (III) - che contestavano la loro successione per la nascita fuori del matrimonio, contestazioni che si protrarranno - complicandosi delle rivalità tra le signorie dell'Italia settentrionale - almeno fino alla pace di Milano dell'8 giugno 1358 con cui, nonostante la restituzione dei beni confiscati, Francesco venne di fatto confinato in Este. Come associato al potere, l'E. è ugualmente menzionato nei diplomi che Carlo IV, che giunse in Italia nell'autunno del 1354 per recarsi a Roma, concesse numerosi ad Aldobrandino che era subito accorso a rendergli omaggio (cosi in quello del 6 nov. 1354 da Padova, col quale i fratelli sono legittimati; in quello del 7 novembre, col quale si confermano gli antichi privilegi ancora goduti dagli Este; in quello del 16 novembre da Mantova, col quale conferma privilegi del 1077 e del 1221 e poi l'investitura degli Stati imperiali posseduti).Morto Aldobrandino (2 nov. 1361), l'E. figura nei diplomi del 19 dic. 1361 con i quali Niccolò e i fratelli vengono formalmente investiti dei territori già posseduti; nella bolla del 28 ag. 1362 con la quale gli Este sono ricompensati con Nonantola, Bazzano e Panzano (da riunirsi al distretto di Modena), per i prestiti forniti nel 1356 e nel 1360 al cardinal legato E. Albornoz e per l'adesione alla lega contro Bernabò Visconti; in quella del 5 apr. 1368 con la quale Urbano V concede a Niccolò, all'E. e ad Alberto e ai loro successori il gonfalonierato della Chiesa per i meriti verso il pontefice maturati da Niccolò; e nel diploma del 16 febbr. 1370 col quale Carlo IV concede agli Este il vicariato di Lucca. Pochi sono i fatti salienti della vita dell'E.: nel 1363 sposa Costanza di Malatesta Ungaro, che era pure sua nipote in quanto figlia della sorella Costanza; nel luglio del 1369, durante il viaggio di Carlo IV in Italia, accolse col fratello Alberto l'imperatrice Anna in Ferrara; nel 1370 accompagnò il fratello Niccolò a Venezia, dove furono ospiti di Federico Corner.
L'E. morì appena ventiseienne, senza figli, probabilmente il 2 ag. 1370, e fu sepolto nella chiesa dei frati minori dove riposava anche il padre Obizzo.
In gran parte, la notorietà dell'E. è legata al rapporto con Francesco Petrarca. Il poeta, che già era transitato per Ferrara nel 1348, ma che ha lasciato un ragguaglio dettagliato solo per la dimora del 1370, in cui si ammalò gravemente e venne amorosamente assistito dai marchesi, cita in due delle Senili l'Este. Nella prima, a lui indirizzata, lo dissuade dal prender parte a giuochi equestri, esortandolo a proseguire gli studi; nella seconda, inviata a Niccolò, lo consola per la morte prematura del fratello, ricordando le cure premurose da lui riservategli durante la sua recente degenza in Ferrara.
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