BORDONI, Ugo
Nacque a Roma il 27 sett. 1884 da Pietro e da Adele Falcioni. Conseguì nel 1901 la licenza d'onore nell'istituto tecnico Leonardo da Vinci e, nell'anno in cui compì l'ultimo corso delle scuole medie superiori, il primo posto e il primo premio de Ilperiodico di matematica, "sia per il numero, sia per la bontà delle risoluzioni inviate".
Si laureò in ingegneria elettrotecnica presso la Scuola di applicazione di Roma il 30 ott. 1906, a soli 22 anni, con una tesi "libera" e precisamente "sulla scelta e distribuzione delle sorgenti luminose dipendentemente dalla loro natura", conseguendo la lode.
Nel 1908 comparve negli Atti dell'Associazione elettrotecnica italiana una sua nota sul calcolo dell'illuminazione che si rivelò preziosa per i lettori.
Alle soglie del ventesimo secolo la termodinamica, la termotecnica, la tecnica dell'illuminazione, l'ottica applicata, l'elettrotecnica, uscite dalla fase di laboriosa gestazione che si era svolta nella seconda metà del secolo precedente, si presentavano con promesse di grandi sviluppi futuri. Fu merito del B. dare impulso e in molti casi svolgere opera di pioniere in queste branche della fisica tecnica.
Nel 1910 il B. partecipò al concorso per la cattedra di termotecnica del politecnico di Torino, conseguendo il secondo posto nella tema dei vincitori. La carriera universitaria era da lui stata iniziata sin dal 1906 quando era divenuto assistente di Moisè Ascoli nell'istituto di fisica tecnica. Nel 1912, passato l'Ascoli alla cattedra di elettrotecnica, venne affidato al B. l'insegnamento di fisica tecnica, che egli tenne ininterrottamente per quasi un quarantennio.
Alla fine del 1913, insieme con Angelo Barbagelata e Giancarlo Vallauri, costituì il comitato promotore, che divenne redazione, della rivista L'Elettronica, che nacque di fatto nel 1914. Intendimento della redazione fu che la nuova rivista, oltre a reggere il confronto con le maggiori riviste straniere ed a contribuire sempre più, efficacemente allo sviluppo degli studi di elettrotecnica, avesse alcune caratteristiche particolari, fra cui la presentazione di ogni fascicolo con acconce note di redazione. L'impresa era iniziata da poco più di un anno quando scoppiò la prima guerra mondiale; il B. vestì la divisa di tenente del genio e ben presto meritò la promozione a capitano, la nomina a membro del Comitato di mobilitazione industriale e in seguito il mantenimento in servizio fino al 1920.
Di particolare interesse e di risonanza internazionale è un gruppo di memorie e note, la prima delle quali, approntata fin dal 1915, fu pubblicata nel 1919 (l'ultima risale al 1928), nelle quali diede una sistemazione logica e razionale nell'ambito dimensionale e metrologico alle grandezze fotometriche, in ordine alle quali esisteva in quel tempo notevole incertezza.
Partendo dalle tre grandezze fondamentali meccaniche attraverso l'introduzione di una quarta grandezza avente dimensioni fisiche proprie, la visibilità, il B. individuò le grandezze fotometriche fondamentali definendone il sistema di misura tra le cui unità dimostrò l'opportunità di fissare l'unità di illuminazione, ragguagliandola all'effetto prodotto dalla lampada Hefner su un punto determinato di un piano di riferimento.
Apprezzate in campo internazionale furono le ricerche e le proposte che il B. ebbe a fare in merito al fenomeno dell'abbagliamento, ricerche e proposte raccolte in un gruppo di memorie edite fra il 1924 ed il 1928. Per definire quantitativamente il fenomeno dell'abbagliamento si riferì a quello che egli definì coefficiente di percettibilità, di facile determinazione sperimentale, ed assunse come indice del fenomeno di abbagliamento la diminuzione che quel coefficiente subisce nelle condizioni date. Con una serie nutrita di esperienze egli riuscì ad individuare le leggi fondamentali cui ubbidisce il fenomeno, precisando, in base ad esse, norme pratiche da valere per la tecnica della illuminazione.
Di fotometria il B. si occupò a più riprese: dopo un primo lavoro del 1909 (Sulla fotometriaeterocromatica) tornò sull'argomento nel 1919, sostanzialmente per confermare le conclusioni di dieci anni prima e per esporre alcune considerazioni di grande rilievo intorno al così detto occhio normale. La memoria è interessante per l'elaborazione dei risultati sperimentali ottenuti da Emerson e Coblenz, per la messa a punto definitiva della vecchia questione del così detto equivalente meccanico della luce, e per la definizione di ciò che deve intendersi per limiti dello spettro visibile. Nel 1925 pubblicò l'ultima memoria sull'argomento specifico della fotometria, memoria che trattava in modo organico i problemi fondamentali, soffermandosi in modo particolare su quelli di precipuo interesse per la loro singolarità o per essere ancora materia di discussione.
Nel campo della tecnica dell'illuminazione riveste importanza basilare la memoria del B. sull'alterazione progressiva dei filamenti incandescenti di tungsteno. In questa memoria, che vide la luce nel 1916, venivane, studiate sperimentalmente le variazioni di resistività del tungsteno in funzione della temperatura, l'effetto delle variazioni di diametro e la velocità di diminuzione del diametro stesso e veniva messa in luce la causa, da identificarsi con la disuniformità di diametro del filamento, delle notevoli differenze di comportamento riscontrate di frequente nelle lampade commerciali.
Nel 1915studiò e realizzò un particolare termometro elettrico a resistenza, di grandissima prontezza, adatto in particolar modo al rilievo dell'andamento delle temperature nell'interno di ambienti e a rilevare particolarità transitorie delle isoterme che difficilmente potrebbero esser messe in evidenza dai termometri ordinari a causa della loro inerzia. Del 1915è anche l'ideazione d'un metodo, valevole per i metalli, per la misura della conducibilità attraverso la valutazione di quattro resistenze elettriche; nel 1929ritornò sull'argomento presentando un metodo, adatto in particolar modo per gli isolanti termici, che consentiva di misurare tale parametro sfruttando l'attenuazione e lo spostamento di fase che subisce una temperatura, fatta variare artificialmente con legge sinusoidale, nel propagarsi nell'interno del provino.
Altra branca di ricerche affrontata dal B. con particolare cura è lo studio del moto dei fluidi. La sua memoria Su diuna esperienza da lezione relativa al moto dei fluidi nei condotti effettua un esame approfondito teorico-sperimentale della fenomenologia che si manifesta nel moto dei fluidi nello stato di transizione tra il regime di Poiseuille e quello idraulico. Su tale argomento il B. tornò nel 1928 per confermare quanto asserito in precedenza. Sempre nel campo del moto dei fluidi, il B. apportò un contributo assai importante risolvendo con un procedimento, da lui ideato nel 1911, il problema della misura della velocità dei gas: il procedimento sfruttava, nell'ambito delle piccole velocità, l'azione raffreddante che esplica la corrente fluida su un sottile filo riscaldato elettricamente e del quale, per effetto di tale raffreddamento, varia la resistenza. Ancora nel 1914 e nel 1926chiarì e confermò la portata del metodo ed i suoi limiti di impiego.
Il B. rivolse le proprie ricerche anche ad altri settori della fisica, ed in particolare a varie indagini sul comportamento dei materiali ferromagnetici in relazione con la loro conducibilità termica, con i fenomeni termoclettrici e con il loro grado di rinvenimento. Né si può dimenticare il suo contributo allo studio dei fenomeni elettrici dell'atmosfera ed in particolare alla protezione contro le scariche temporalesche.
Speciale rilievo meritano poi le sue trattazioni in materia di acustica applicata, settore della fisica tecnica di cui il B. può essere meritatamente considerato un precursore. Particolare importanza meritano i suoi scritti sulla struttura dei suoni e la loro percezione e sull'acustica architettonica, argomenti di cui continuò ad occuparsi fino alla pubblicazione di un breve testo di principi che viene ancor oggi utilmente consultato.
Dal 1928 fu socio nazionale della classe di scienze fisiche dell'Accademia nazionale dei Lincei, e dal 1940socio nazionale della Società dei XL; nel Consiglio nazionale delle Ricerche fu presidente del comitato per la fisica e la matematica. del sottocomitato di acustica e membro del consiglio di presidenza; fu inoltre presidente generale dell'Associazione elettrotecnica italiana, dell'Istituto nazionale di ottica di Arcetri e del Comitato nazionale di illuminazione; le società telefoniche STET, STIPEL e TIMO lo ebbero a capo come presidente.
Morì il 17 genn. 1952.
Pubblicò poco meno di un centinaio di memorie e tra esse sono da ricordare: Sul calcolo della illuminazione prodotta dalle superfici diffondenti, in Atti d. Ass. elettrotecnica ital., XII (1908), 2, pp. 265-290; Sulla fotometria eterocromatica,ibid., XIII (1909), 3, pp. 291-317; Sull'influenza della magnetizzazione sulla conducibilità termica del ferro e dell'acciaio, in NuovoCimento, s. 5, LVI (1910), 2, pp. 159-211; Contributo allo studio dell'influenza dello stato magnetico sopra i fenomeni termoelettrici,ibid., s. 6, LVII (1911), 2, pp. 245-290; Lezioni di fisica tecnica, Roma, con sette edizioni dal 1911 al 1932; Un procedimento per la misura della velocità dei gas, in Nuovo Cimento, s. 6, LVIII (1912), I, pp. 241-283; Su di una esperienza da lezione relativa al moto dei fluidi nei condotti,ibid., 2, pp. 5-40; Sull'andamento delle proprietà elettriche dell'acciaio temperato in funzione del grado di rinvenimento,ibid., s. 6, LIX (1913), 1, pp. 412-436; Una definizione quantitativa della "nitidezza" delle immagini reali, in Rend. della Accad. dei Lincei, cl. sc. fis., mat. e nat., s. 5, XXII (1913), pp. 81-85; Sulla misura elettrica della velocità dei gas, in L'Elettrotecnica, 5 maggio 1914, pp. 256-260; Un termometro elettrico ad indicazioni molto pronte,con una nota su di "Un metodo per la misura dei coefficienti di conduttività termica interna", in Atti dell'Associazione elettrotecnica italiana, XIX (1915), pp. 506-514; L'alterazione progressiva per evaporazione dei filamenti incandescenti di tungsteno. Una causa possibile delle differenze individuali di comportamento delle lampade,ibid., XX (1916), pp. 503-515; Su di alcune questioni riguardanti i fondamentidella fotometria e della tecnica dell'illuminazione. Nota prima,ibid., XXIII (1919), pp. 430-438; La fotometria indiretta ed il problema dell'occhio normale. I limiti dello "spettro visibile". Nota seconda,ibid., pp. 798-805; Tecnologia del calore, Milano 1919; Ifenomeni elettrici dell'atmosfera e la protezione degli edifici dalle scariche temporalesche, in Atti dell'Ass. elettrotecnica ital., XXVIII (1924), pp. 190-195, 213-222, 240-245, 265-270; Alcune ricerche sopra i fenomeni di abbagliamento,ibid., pp. 585-599; Per la illuminazione razionale degli ambienti in cui viviamo, a cura del Comitato Italiano della Illuminazione e del Riscaldamento, n. 4, Roma 1926; La misura delle piccole velocità nei gas, in Atti dell'Associazione elettrotecnica italiana, XXX (1926), pp. 260-262; Sulla struttura dei suoni e loro percezione,ibid., XXXI (1927), pp. 733-741, 758-769; Sulla difinizione delle principali grandezze fotometriche e la scelta delle corrispondenti unità,ibid., XXXII (1928), pp. 243-245; Sulla individuazione quantitativa razionale del grado di gravità dei fenomeni di abbagliamento,ibid., pp. 260-267; Sopra i differenti possibili regimi di moto dei fluidi nei condotti,ibid., pp. 616-617; Sulla misura della conduttività termica dei campioni di forma non regolare, in Rend. d. Accad. dei Lincei, cl.sc. fis., matem. e natur., s. 6, IX (1929), pp. 692-695; Le misure di illuminazione negli ambienti di lavoro, Ginevra 1935; Principi di acustica architettonica, Roma 1935.
Bibl.: G. Vallauri, Commemorazione del socio U. B., in Rendic. d. Accad. dei Lincei, cl.sc. fis., mat. e natur., s. 8, XII (1952), pp. 463-468; F. Neri, Commemorazione del professore U. B., in L'Elettrotecnica, XL (1953), 4, pp. 178-185.