AYCELIN, Ugo (Ugo di Billiom)
Di nobile famiglia dell'Alvernia, fu figlio di Pietro II Aycelin. Divenuto frate domenicano nel convento di Clermont, prendendo il nome di Ugo di Billiom, probabilmente dal suo luogo di nascita, compì gli studi di teologia a Parigi, ove conseguì i gradi dottorali e fu maestro reggente nel 1282-83. Dopo aver esercitato l'ufficio di lettore in varie città di Francia e d'Italia, fu lettore a S. Sabina a Roma, ove si acquistò l'amicizia di Onorio IV, che lo nominò maestro del Sacro Palazzo. Creato cardinale prete del titolo di S. Sabina da Niccolò IV, prese parte al lungo conclave di Perugia, donde uscì eletto Pietro del Morrone, il ben noto Celestino V: le fonti anzi precisano che egli fu, senza dubbio, tra i primi ad appoggiare la proposta di Latino Malabranca a dare il voto favorevole all'eremita della Maiella, non mancando poi naturalmente di sottoscrivere il decreto di elezione (cfr. A. Mercati, Il decreto e la lettera dei Cardinali per l'elezione di Celestino V, in Bullett. d. Ist. stor. ital. per il M. E., XLVIII [1923], pp. 7, 12, con studio del suo sigillo, pubbl. nella tav. I, al quinto posto).
Nelle vicende successive all'elezione l'A. si mostrò insieme devoto al nuovo pontefice ed utile ai tentativi di Carlo II d'Angiò di rivolgere ai propri fini l'elezione di un personaggio del tutto inesperto della politica di quegli anni. Si recò perciò con Napoleone Orsini all'Aquila, ove li raggiunse la notizia della morte di Latino Malabranca, cardinale vescovo di Ostia. Allora Celestino V, che attendeva di esser consacrato appunto da Latino (la consacrazione pontificia era per antichissima tradizione prerogativa del cardinale vescovo di Ostia), provvide a nominargli subito un successore nella persona dell'Aycelin.
La sua nomina, avvenuta, in tutta fretta, senza consultazione degli altri cardinali e con il chiaro intendimento di affrettare la consacrazione del pontefice da poco eletto, suscitò un'impressione sfavorevole, di cui troviamo un'eco nell'Opus metricwn di Iacopo Stefaneschi (cfr. A. Frugoni, p. 89). L'A., consacrato cardinale vescovo di Ostia dall'arcivescovo di Benevento, Giovanni di Castrocoeli, provvide a sua volta il 29 ag. del 1294 alla consacrazione del pontefice, presso cui ebbe sempre grande influenza, come si vide al momento della nomina dei nuovi cardinali. Infatti Ugo provvide, con Matteo Rosso Orsini e Giacomo Colonna, a preparare una lista di dodici persone (sette francesi o provenzali, tre altri favorevoli a Carlo II e due tratti dall'Ordine celestino) da proclamare cardinali e rimase deluso quando seppe che il nome di un suo amico era stato sostituito all'ultimo momento.
Dopo l'abdicazione di Celestino e la elezione di Bonifazio VIII l'A. fu camerlengo di S. R. Chiesa, ma, ostile al nuovo pontefice, rimase in disparte.
Morì a Roma il 29 dic. 1297.
Bibl.: F. Lajard, Le cardinal Hugues Aicelin de Billiom, in Histoire Littéraire de France, XXI, Paris 1895, pp. 71-79; J. Mactei Caccia, Chronique du Couvent des Prêcheurs d'Orviéto, a cura di A. M. Viel e P. M. Girardin, Rome-Viterbe 1907, pp. 36 s.; J. Hösl, Kardinal Jacobus Gaietani Stefaneschi, Berlin 1908, pp. 56 ss.; L. Möhler, Die Kardinäle Jakob und Peter Colonna,Paderborn 1914, pp. 22 ss., 46, 71, 225, 268; R. Morghen, Il cardinale Matteo Rosso Orsini, in Arch. d. R. Soc. romana di storia patria,XLVI (1922), pp. 271-372; A. Frugoni, Celestiniana, Roma 1953, pp. 89, 93 s.; Dict. de biogr. franc.,IV, coll. 922 s.