Ugarit
Città antica sulla costa siriana (od. Ras Shamra), a N di Lattakie. La città è a pochi chilometri dalla costa, dove è il suo porto (Minat al-Baida’). Gli scavi estensivi (dal 1929 a oggi) ne fanno il sito meglio noto del Levante del Bronzo tardo. Già menzionata nei testi di Ebla (24° sec. a.C.), era centro importante, ma dipendente da Yamkhad nell’età di Mari, il cui re Zimri-Lim vi effettuò un viaggio (1765 a.C. ca.) con intento commerciale. Poco dopo il re di U. progettò a sua volta una visita a Mari. Al 17° sec. a.C. va probabilmente datato il re Yaqarum, fondatore della dinastia che avrebbe regnato a U. fino all’inizio del 12° sec. a.C.; il suo nome inaugura la locale lista dei re divinizzati, e il suo sigillo era usato come dinastico. All’epoca dell’egemonia di Mitanni (1600-1400 a.C. ca.) U. ne restava fuori, ma intratteneva rapporti coi vassalli mitannici vicini (testi di Alalakh IV). Più stretti divennero i rapporti con l’Egitto (già attestati da statue dalla XII dinastia dedicate nei templi di U.), e con Amenophi III e IV si arrivò a un rapporto di dipendenza, anche se molto dignitosa (lettere intestate come da re indipendente; principessa egiziana sposa del re di U.). Durante il regno di Niqmadu II (1350 a.C. ca.), un incendio distrusse il palazzo del re, che fu subito ricostruito e ampliato. Con questa ricostruzione iniziano gli archivi ivi rinvenuti, e che ben documentano gli ultimi 160 anni di vita della città. Dopo una parziale soggezione di U. ad Amurru, l’intervento militare di Shuppiluliuma indusse U. ad abbandonare l’Egitto e passare dalla parte ittita. Trattati formali furono stretti tra Shuppiluliuma e Niqmadu e tra Murshili II e Niqmepa: U. pagava un consistente tributo, perse la sua autonomia politica e venne ridimensionato territorialmente. La sua ricchezza e posizione marittima consentirono comunque il mantenimento di floridi commerci (fino a Creta e all’Egitto). Agli stretti rapporti (anche matrimoniali) con Amurru si aggiunsero quelli (politici e legali) con Karkemish, che gestiva la Siria per conto dei re ittiti. La presenza di Ini-Tesub re di Karkemish era pressante: l’attività dei mercanti ittiti e la questione dei fuggiaschi vennero regolate con appositi editti, e numerosi verdetti regolarono casi di mercanti uccisi. Dopo il lungo regno di Ammishtamru II (1260-1235 ca.), U. iniziò a sottrarsi agli obblighi verso gli ittiti, preferendo pagare anziché partecipare direttamente alla guerra con l’Assiria, e dando ripetuti segnali di disimpegno (compreso il ripudio di una principessa ittita). Quando però il pericolo dei «popoli del mare» si fece minaccioso, U. non mancò di inviare le sue forze a sostegno degli ittiti, rimanendo sguarnita (come risulta dallo scambio di lettere col re di Cipro). Sotto l’ultimo re ‘Ammurapi (1200-1190 ca.), U. fu distrutta (come tante altre città della costa) totalmente. In seguito il sito avrebbe ospitato solo modesti insediamenti occasionali.