Power, Tyrone (propr. Edmund Tyrone Jr)
Attore cinematografico statunitense, nato a Cincinnati il 5 maggio 1914 e morto a Madrid il 15 novembre 1958. Grazie alla seducente disinvoltura e alla bellezza che richiamava il fascino di attori della generazione precedente, quali Douglas Fairbanks e Rodolfo Valentino (pur senza possedere la scanzonata malizia del primo né la sensuale ambiguità del secondo), fu l'eroe romantico e coraggioso dei film della 20th Century-Fox, divenendo negli anni Quaranta uno degli idoli del pubblico femminile e una delle Money making stars (1938-1940).
Discendente dell'attore irlandese Tyrone Power (1797-1841), figlio del grande attore teatrale Tyrone Power Sr (1869-1931), che nel cinema era apparso soprattutto come caratterista (The big trail, 1930, Il grande sentiero, di Raoul Walsh), sulle orme del padre esordì sulle scene a Chicago con una piccola parte in The merchant of Venice di W. Shakespeare. Dotato di una certa tecnica ma soprattutto di un sorriso simpatico e disarmante, fu subito messo sotto contratto dalla Universal e dalla First National, che lo proposero però solo in parti minori, e quindi, nel 1936, da Darryl L. Zanuck della 20th Century-Fox. Dopo una trascurabile apparizione in Girls' dormitory (1936; Collegio femminile) di Irving Cummings, si fece notare in Ladies in love (1936, Ragazze innamorate) di Edward H. Griffith, il cui successo presso il pubblico femminile gli valse la prima parte da protagonista in Lloyds of London (1936; I Lloyds di Londra) di Henry King. Zanuck, che avrebbe svolto un ruolo fondamentale nella creazione del suo personaggio, decise allora di lanciarlo come il rivale dell'altrettanto affascinante e romantico divo della Metro Goldwyn Mayer, Robert Taylor. Per qualche anno P. fu il protagonista di decine di film, dei generi più disparati: commedie leggere (Love is news, 1937, L'amore è novità, di Tay Garnett), drammi (In old Chicago, 1938, L'incendio di Chicago, di King), film in costume (Marie Antoinette, 1938, Maria Antonietta, di W.S. Van Dyke), western (Jesse James, 1939, Jess il bandito, di King) e film d'avventura (The black swan, 1942, Il cigno nero, di King). Con i due remake di fortunati film del passato, The mark of Zorro (1940; Il segno di Zorro) e Blood and sand (1941; Sangue e arena), entrambi diretti da Rouben Mamoulian, ereditando i ruoli del vendicatore mascherato e del torero rovinato da una donna fatale che erano stati rispettivamente di Douglas Fairbanks e di Rodolfo Valentino, raggiunse un vasto successo popolare. Richiamato alle armi durante la Seconda guerra mondiale, dovette abbandonare il cinema: fino al 1946 fu pilota nella Marina americana. Tornò dalla guerra profondamente cambiato, anche nel fisico: il suo aspetto innocente da bravo ragazzo era scomparso. Offrì quindi una valida prova d'attore in due film drammatici di Edmund Goulding, The razor's edge (1946; Il filo del rasoio) e soprattutto Nightmare alley (1947; La fiera delle illusioni), nel quale ricopre il ruolo di un arrivista fallito e alcolizzato, che finisce esposto alla berlina come fenomeno da baraccone. Il pubblico tuttavia non apprezzò il coraggioso rovesciamento dell'idolo romantico, e il film non ebbe successo. P. tornò, senza troppo entusiasmo, a interpretare film storici (The prince of foxes, 1949, Il principe delle volpi, di King) e d'avventura (An American guerrilla in the Philippines, 1950, I guerriglieri delle Filippine, di Fritz Lang), ma il successo diminuiva. Grande interesse sembrava ormai suscitare soprattutto la sua vita privata, che culminò in un fastoso matrimonio a Roma con l'attrice Linda Christian. Nel 1950, insoddisfatto dei ruoli che il cinema gli proponeva e che non gli consentivano di modulare la sua recitazione, tornò al teatro, nel ruolo del protagonista in Mister Roberts di Th. Heggen e J. Logan; nel 1953 apparve accanto alla grande attrice Judith Anderson nella lettura del poema John Brown's body di S.V. Benet. Una mera ripresa del personaggio d'anteguerra gli offrirono i numerosi film avventurosi, western, epici e bellici che interpretò negli anni Cinquanta (The black rose, 1950, La rosa nera, di Henry Hathaway; Rawhide, 1951, L'uomo dell'Est, di Hathaway; King of the Khyber rifles, 1953, La carica dei Kyber, di King): in essi P. viene invariabilmente ripreso su sfondi esotici, alle prese con intrighi melodrammatici o prove di coraggio, oppure a combattere contro briganti, banditi o ribelli. Se P. trovò accenti di verità per il tormentato pianista di The Eddy Duchin story (1956; Incantesimo) di George Sidney e per il giornalista impotente dell'hemingwayano The Sun also rises (1957; Il sole sorgerà ancora) ancora di King, in precedenza erano risultati interessanti soprattutto il personaggio dello sguattero che diventa preparatore atletico degli allievi dell'accademia di West Point nel crepuscolare The long gray line (1955; La lunga linea grigia) di John Ford e quello dell'assassino che Billy Wilder gli offrì nel suo giallo giudiziario Witness for the prosecution, (1957; Testimone d'accusa). Come il suo avo, P. morì ancora giovane e, come il padre, sul set, d'infarto, mentre girava il film Solomon and Sheba (Salomone e la regina di Saba) di King Vidor, uscito postumo nel 1959.
J. Richards, Swordsmen of the screen, from Douglas Fairbanks to Michael York, London-Boston 1977.
H. Arce, The secret life of Tyrone Power, New York 1979.
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R. Power, Cercando mio padre, Roma 1998.