TUY (A. T., 37-38, 39-40)
Capoluogo di partido judicial nella provincia di Pontevedra (Galizia spagnola). È città di frontiera, sulla riva sinistra del Minho - sulla destra è la portoghese Valença do Minho - e comanda perciò il passaggio sul fiume dalla Galizia al Portogallo settentrionale (che oggi si compie per ferrovia sul cosiddetto ponte internazionale di 333 m., costruito nel 1885). Insediamento antichissimo (l'iberica Tudae, ricordata anche da Strabone), fu nell'alto Medioevo (sec. VIII) sede di un piccolo regno goto; passò poi in potere degli Arabi, per venire, tra i secoli XI-XVI, contesa a lungo tra i due stati confinanti. Caratteristica la topografia della vecchia città, con le vie strette e serpeggianti, che s'inerpicano sulla terrazza che scende al Minho e sono spesso interrotte da scalinate; e caratteristica del pari la cattedrale-fortezza, che occupa il luogo dell'antico castellum.
Tuy è centro agricolo (cereali, vino, ortaggi) e peschereccio (salmoni) di una certa importanza. La sua popolazione, che contava appena 4 mila ab., al principio del sec. XIX era salita a 11.986 ab. nel 1910, a 12.529 nel 1920; attualmente si avvicina ai 15 mila abitanti.
La cattedrale incominciata nel 1120 fu consacrata nel 1232 è in parte romanica e in parte gotica: ha pianta cruciforme a tre navate, con la particolarità che le navate laterali si prolungano nel transetto. Tre absidi rettangolari, della fine del sec. XV, sostituiscono quelle primitive. La chiesa di S. Domenico è ogivale nella struttura interna. Nella cappella di S. Pietro Telmo, opera di Domingo Novás, è imitato lo stile portoghese del sec. XVIII.
Bibl.: R. Rodrigo Blanes, Apuntes históricos de la santa iglesia catedral ciudad y diocésis de Tuy, ivi 1879; M. Murguia, Galicia, in España, sus monumentos y artes su naturaleza e historia, Barcellona 1888; J. Villamil y Castro, Iglesias gallegas, Madrid 1904; A. Fernández Casanova, Iglesias medievales de Tuy, in Boletín de la Sociedad Española de Excursiones, 1907; R. Otero Pedrayo, Guia de Galicia, Madrid 1926.