TURPILIUS
Pittore romano dirango equestre, originario della Venezia, del I sec. d. C.
È ricordato da Plinio come un contemporaneo, autore di buoni quadri che si conservavano a Verona (Nat. hist., xxxv, 20), dove il nome è documentato anche epigraficamente (C.I.L., v, 3432). Plinio lo ricorda subito dopo i più celebri pittori romani di età repubblicana, come l'ultimo esempio di pittura fatta per svago colto e non come opera servile; si ricordava anche come una caratteristica di T. quella di dipingere con la mano sinistra.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. Griech. Künstler, II, Stoccarda 1889, p. 306; J. Overbeck, Schriftquellen, n. 2395; A. Rumpf, in Thieme-Becker, XXXIII, 1939, p. 498; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, VII A, 1948. c. 1431, s. v., n. 12; S. Ferri, Plinio il Vecchio, Roma 1946, p. 127; J. M. C. Toynbee, Some Notes on Artists in the Roman World, Bruxelles 1951, p. 37 s.; I. Calabi Limentani, Studi sulla società romana. Il lavoro artistico, Milano 1958, p. 188.