TURMASGAD (Iupiter Optimus Maximus Turmasgadis o Turmasgades)
Ipostasi orientale di Giove, introdotto nell'Impero Romano dalle truppe o dai coloni dell'Asia Anteriore.
L'epìklesis di T. di risonanza aramaica o siriaca, più che un toponimico sarebbe, secondo lo Heichelheim un sostantivo con un determinato senso religioso che si potrebbe tradurre "il monte della preghiera o dell'adorazione". Si tratterebbe dunque di un culto celeste per un dio che risiedeva su alte montagne. Ai monti e alla caccia ci riporta infatti il trasparente simbolismo dell'iconografia adottata: un'aquila ad ali spiegate che posa i suoi poderosi artigli su un cerbiatto catturato. Il fatto però che uno dei tre monumenti figurati giunti sino a noi (un rilievo su uno dei lati di un altare, dedicato al dio da un liberto imperiale di nome Orthius) presenta una figurazione abbastanza diversa - aquila su testa di toro (o di cavallo?) - ci mostra che l'iconografia non era rigidamente stabilita, ma variava il tema dell'aquila su un trofeo di caccia.
Allo stadio attuale delle nostre conoscenze, sono noti solo sei monumenti dedicati a questa divinità - in un solo caso Genius T. dei quali quattro provengono dalla Dada (due da Romula e due da Micia, ove stazionavano la coorte I Flavia Commagenorum, il numerus Surorum, la coorte II Flavia Commagenorum), uno da Treviri ed uno da Roma. Di questi, come abbiamo già detto, solo tre sono figurati: i due pezzi trovati a Romula, oggi nel Museo Nazionale di Bucarest e l'altare di provenienza romana, oggi nella sala dei culti orientali del Museo Capitolino.
Il documento più notevole di questo culto, costituito dalla scultura di media misura proveniente da Romula, si può datare in epoca severiana.
Bibl.: F. Heichelheim, in Pauly-Wissowa, VII A, 1948 c. 1392-1393, s. v.; D. Tudor, in Dacia, IX-X, 1943-1944, p. 412 ss. (ivi dettagliata bibliografia anteriore), e XI-XII, 1945-47, p. 271 ss.; id., Oltenia romana2, Bucarest 1958, p. 308, fig. 7; G. Bordenache, Sculture greche e romane del Museo Nazionale di Antichità di Bucarest, nn. 157, 158, Bucarest 1969.
Per l'altare di Roma, vedi S. Jones, Cat. of the Sculptures of the Museum Capitolino, Oxford 1912, p. 60; C. Pietrangeli, I monumenti dei culti orientali, Roma 1951, p. 12, n. 8.