TURMĀNIN
. Accanto al villaggio di Turmānīn, tappa abituale della strada da Aleppo ad Antiochia, Melchiorre de Vogüé studiò verso il 1860 una basilica ancora ben conservata e un ospizio: di questo insieme, attribuito al sec. VI, nel 1900 non rimaneva più che una parte dell'ospizio.
La basilica di Turmānīn, a tre navate con colonne, era notevole per l'abside rotonda e per il portico a grande arco sormontato da loggia, tra due torri rettangolari all'ingresso del nartece.
Questa facciata imponente, che ricordava quella di Qalb Lozé, ha ispirato più di un monumento moderno: ad es., la cappella espiatoria in memoria di Boghos Pascià Ghali (Caito) e la basilica del Monte Tabor.
Bibl.: M. De Vogüé, Syrie centrale, Parigi 1865-77, I, figg. 138-140; II, figure 130-136; H. C. Butler, American Archaeological Expedition to Syria, II, New York 1904, pp. 196-99; Ch. Diehl, Manuel d'art byzantin, I, 2ª ed., Parigi 1925, pp. 27 e 29-32; J. Mattern, À travers les villes mortes de Haute Syrie, in Mélanges de l'Université St.-Joseph, XVII, i (1933), pp. 79-81 e 148-50.