turismofobia
s. f. Ostilità nei confronti del turismo, particolarmente quello di massa.
• Non esiste un movimento organizzato, ma tante realtà che cominciano a non limitarsi a commenti acidi al bancone del bar. Per descrivere l’atteggiamento cambiato verso le masse di visitatori, è nato anche un termine, molto contestato ma chiaro, la «turismofobia». L’ostilità, del tutto pacifica, è in aumento e preoccupa un’industria che cresce con cifre impressionanti. (Francesco Olivo, Secolo XIX, 3 giugno 2017, p. 11, Italia Mondo) • Qualche giorno fa, il quotidiano spagnolo «El País» ha giocato sul tema, anche con l’intento di sdrammatizzare un dibattito sulla «turismofobia», tema centrale della stagione delle vacanze in Spagna. Lasciati da parte gli eccessi dei vacanzieri, che davvero se ne infischiano delle leggi, il giornalista Pablo Cantó ha stilato un «codice rurale» indispensabile per reintegrarsi nel paesello natio, o per diventare uno del posto. (Cristina Nadotti, Repubblica, 15 agosto 2017, p. 8).
- Dallo spagn. turismofobia, a sua volta composto dal s. m. turismo con l’aggiunta dell’elemento compositivo -fobia.
> turismo selvaggio.