turismo selvaggio
loc. s.le m. Turismo senza regole, in particolare il turismo di massa esercitato in modo sfrontato nei confronti dei residenti.
• Torna l’estate e riaprono al traffico le strade alte. Quelle dove d’inverno non si passa e anche d’estate la circolazione va regolata per evitare che il patrimonio naturalistico venga compromesso dal turismo selvaggio. L’anno scorso qualcuno in Piemonte ha provato a mettere un pedaggio. (Mariachiara Giacosa, Repubblica, 10 giugno 2016, Torino, p. XI) • «È molto importante che in un’Europa incerta dove cresce la xenofobia, Barcellona diventi la capitale della speranza», ha detto [Ada Colau] mettendosi alla testa della manifestazione pro-rifugiati. Con parole altrettanto decise ha dichiarato guerra al «turismo selvaggio». (Sara Gandolfi, Corriere della sera, 20 febbraio 2017, p. 15, Esteri) • La città spagnola dell’indipendentista catalogna ha da mesi dichiarato guerra all’«invasione» selvaggia dei turisti. Con i residenti in piazza a protestare e l’affissione ai balconi di striscioni e cartelli del tipo: «Yo vivo a qui. Sin turistas». Come a Venezia, la regina del turismo italiano che tutto il mondo ci invidia e dove da anni si trascinano polemiche sul turismo selvaggio «mordi e fuggi», le grandi navi e lo spopolamento delle calli. (Giuseppe Matarazzo, Avvenire, 5 agosto 2017, p. 6, Primo piano).
- Composto dal s. m. turismo e dall’agg. selvaggio.
- Già attestato nel Corriere della sera del 9 maggio 1973, p. 3 (Lorenzo Bocchi).
> turismofobia.