TURINO
. Famiglia di scultori e orafi senesi dei secoli XIV e XV. Turino Di Sano, padre di Giovanni e di Lorenzo, ricordato dapprima a Pisa, nel 1394, eseguì in patria molte opere di oreficeria che oggi non esistono più o non è possibile identificare. In due suoi bassorilievi (Nascita e Predicazione del Battista) per il fonte battesimale in S. Giovanni di Siena ebbe collaboratore il figlio Giovanni. Questi (circa 1384-1455), si ispirò allo stile ghibertiano nei suoi bronzi per lo stesso fonte battesimale e subì inoltre influssi di Donatello; ma l'educazione gotica trecentesca rimase in lui sempre evidente e fondamentale.
Oltre a questi lavori nel battistero, G. T. eseguì con il padre il monogramma di Cristo (1425) sulla facciata del Palazzo pubblico; e da solo una statua per la Cappella di Piazza; tre figure marmoree a bassorilievo per un pergamo (1426), ora murate nel duomo; una preziosa pila bronzea per l'acqua benedetta, nella sagrestia della cattedrale (1437); un'altra (1438) nel Palazzo pubblico, con belle figure di Cristo e di angeli. E con il fratello Lorenzo (del quale non conosciamo opere isolate e la cui personalità quindi ci sfugge) la lupa bronzea sulla colonna davanti al Palazzo comunale (1429-30); e, tra altro, sculture in metalli preziosi, di cui non resta che il ricordo.
Bibl.: G. Vasari, Le Vite, ecc.; G. Milanesi, Documenti per la storia dell'arte senese, Siena 1856; S. Borghesi e L. Banchi, Nuovi documenti per la storia dell'arte senese, Siena 1898; A. Lisini, Notizie di orafi e ogg. d'orefic. senese, in Arte ant. senese, II (1904), p. 667 segg.; C. Lupi, L'arte senese a Pisa, ivi, p. 375 segg.; P. Bacci, La "colonna" del Campo... e la "Lupa" di G. e L. T., in La Balzana, I (1927), p. 227 segg.; id., Jacopo della Quercia, Siena 1929, p. 99 segg.; I. Machetti, Orafi senesi, in La Diana, IV (1929), p. 62 segg.