turbo (agg.)
In opposizione a chiaro e col valore sostantivato di " color torbido, oscuro ", si registra solo in Pd II 148, a compimento della chiarificazione intorno alle macchie lunari: essa [la virtù dell'Intelligenza motrice, che si fonde con quella del corpo celeste] è formal principio che produce, / conforme a sua bontà, lo turbo e 'l chiaro.
Più che di un latinismo (turbidus) si tratta, secondo il Parodi (Lingua 273), della forma propria dell'uso comune antico.