TUR (Tasso Ufficiale di Riferimento)
TUR (Tasso Ufficiale di Riferimento) Tasso a cui la Banca Centrale Europea concede prestiti alle altre banche. A partire dal 1° gennaio 1999, con l’inizio della fase finale dell’Unione Economica e Monetaria (➔ UEM), nell’area dell’euro il TUR ha sostituito il Tasso Ufficiale di Sconto (➔ TUS), che fino a questa data veniva fissato dalle banche centrali nazionali. Di regola è il tasso più basso del mercato del credito e rappresenta il punto di riferimento del mercato finanziario, poiché in base a esso vengono determinati il tasso d’interesse, applicato dalle banche ai propri clienti, e il tasso interbancario, che si utilizza nei prestiti fra le banche. La variazione del TUR segnala le tendenze di politica monetaria della BCE e definisce la variazione nella convenienza a ricorrere al rifinanziamento (➔) presso la banca centrale; di conseguenza incide sulla quantità di denaro di cui le banche possono disporre per concedere a loro volta credito alla clientela. Il TUR rientra tra gli strumenti di cui si avvale l’autorità monetaria al fine di controllare la base monetaria (➔): un suo aumento comporta un incremento del costo del denaro e frena il credito; una diminuzione riduce, invece, il costo del denaro e favorisce l’espansione del credito. Esso costituisce il parametro per l’indicizzazione di strumenti giuridici quali mutui e contratti. ● Fino al 31 dicembre 2003 è stata sempre la Banca d’Italia a fissare il TUR, sulla base del tasso stabilito periodicamente dal Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea e applicato alle principali operazioni di rifinanziamento dell’eurosistema (➔), tasso fisso oppure minimo di partecipazione per le operazioni a tasso variabile. A partire dal 1° gennaio 2004, decorso il termine di 5 anni, la Banca d’Italia ha smesso di fissare il TUR, delegando definitivamente ogni autorità in materia monetaria alla Banca Centrale Europea.