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TUONO

di Giorgio Roncali - Enciclopedia Italiana (1937)
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TUONO

Giorgio Roncali

. Il tuono è il rumore che accompagna le scariche elettriche che avvengono nell'atmosfera tra le nubi temporalesche o fra esse e la Terra. Per le caratteristiche di queste scariche, v. fulmine. Il tuono ha un rumore caratteristico ben noto dovuto al fatto che le onde sonore giungono al nostro orecchio attraverso vie diverse e con tempi di propagazione che possono essere notevolmente differenti. Questo dà origine ai noti rimbombi che accompagnano il tuono.

Le cause di questi diversi tempi di propagazione sono:

1. Diversità di distanza dall'osservatore dei varî punti della scarica. - Poiché il suono fa solo 330 metri al secondo e le scariche che dànno origine al tuono sono lunghe varie centinaia di metri o anche chilometri, e il rumore viene da ogni punto della scarica, così il suono giunge al nostro orecchio distribuito su un intervallo apprezzabile di tempo.

2. Differenti percorsi possibili per il rumore proveniente dallo stesso punto della scarica. - Questa diversità può provenire da un incurvamento delle onde sonore dovuto alle differenze di temperatura dei varî strati dell'atmosfera, differenze che sono particolarmente forti quando si hanno i temporali; ovvero può essere dovuta a riflessioni su rilievi montuosi o su altro. La prima di queste cause contribuisce ad aumentare la dispersione del suono del tuono, la seconda può causare echi anche notevolmente ritardati.

3. Scariche multiple. - In gran parte dei casi, anziché una scarica unica, si ha in realtà una rapida successione di scariche i cui suoni si sommano e interferiscono mutuamente.

Il rumore del tuono può essere udito in genere a una diecina di chilometri e con condizioni favorevoli anche a 20-30 e oltre. La ristrettezza della zona di propagazione in confronto alle rilevanti energie messe in giuoco nel fulmine, specie se confrontata con le distanze assai maggiori alle quali si ode facilmente il rumore dei cannoni, può essere spiegata tenendo conto che questi dànno origine a colpi secchi e provenienti da una sorgente puntiforme; inoltre le condizioni temporalesche dell'atmosfera nelle quali si originano i tuoni sono poco favorevoli alla propagazione delle onde sonore.

Osservazioni dei tuoni. - Dall'inizio delle osservazioni meteorologiche regolari sino a questi ultimi tempi, gli osservatori meteorologici indicavano col segno convenzionale T. una giornata nella quale avevano udito dei tuoni, ma non avevano visto lampi e non erano avvenute precipitazioni in quella stazione. Se erano osservati tuoni e lampi senza precipitazione nella stazione gli osservatori italiani usavano il segno ???. I segni ??? ???. erano invece riservati per lampi senza tuoni e per temporali (fulmini e precipitazioni insieme).

Invece, guardando alle cause e non alle manifestazioni visibili, al congresso meteorologico di Varsavia del 1935, è stato deciso di sostituire ai segni sopra indicati i seguenti: ??? per temporale in prossimità della stazione, ??? per temporale sulla stazione.

È stata così sospesa la registrazione separata dell'audizione dei tuoni non accompagnati da lampi o da precipitazioni osservabili dalla località d'osservazione, e i tuoni sono considerati come indizio di temporali in prossimità della stazione.

Dall'ascoltazione del tuono ê possibile risalire alla distanza del fulmine misurando l'intervallo in secondi tra lampo e tuono e moltiplicandolo per la velocità del tuono (330 m. al secondo); non disponendo di contasecondi si può usare il seguente semplicissimo procedimento: appena osservato il lampo si cominci a contare rapidamente uno, due, tre, ecc.; il numero che si sta pronunziando quando si ode l'inizio del tuono dà la distanza approssimativa del fulmine, espressa in centinaia di metri.

Vedi anche
temporale Perturbazione atmosferica, violenta e passeggera, con scariche elettriche (a differenza della tempesta, in cui esse mancano). A seconda della loro origine i temporale si distinguono in temporale di calore e temporale ciclonici. I temporale di calore hanno origine quando il suolo e gli strati d’aria adiacenti ... Thor Divinità germanica, figlio di Odino, nell’interpretazione romana identificato con Giove. La sua arma era il martello, con cui più volte difese gli dei contro avversari mostruosi, e la sua vittima sacrificale era il caprone. Il carattere guerriero gli valse una venerazione intensa da parte dei Vichinghi, ... cielo La volta emisferica che sembra limitare verso l’alto la nostra visione e la cui base circolare sembra posare sull’orizzonte. astronomia e geofisica La volta celeste appare emisferica, ma alquanto appiattita in conseguenza del fatto che le distanze si apprezzano in modo differente, secondo che la visuale ... cosmogonia Mito o dottrina che ha per oggetto la formazione dell’Universo.  ● cosmogonia può essere tanto il complesso delle dottrine cosmologiche elaborate dalle grandi religioni orientali e antiche, quanto il limitato orizzonte delle culture primitive più arcaiche. Una prima distinzione morfologica divide le ...
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Vocabolario
tuòno¹
tuono1 tuòno1 s. m. – Variante ant. di tono1: va qua e colà per le vie parlando di costumi e di coscienza con un certo tuono da quaresima (G. Gozzi).
tuonare
tuonare (meno com. o pop. tonare) v. intr. [lat. tŏnare, di origine onomatopeica, cui corrispondono forme affini in altre lingue indoeuropee] (io tuòno, ecc.; il dittongo mobile è sempre più raro, e le forme con -uo- sono oggi preferite...
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