Vedi TUNAH dell'anno: 1966 - 1973
TUNAH (v. vol. vii, p. 1030)
Nel nome moderno di Tunah el-Gebel appartenente all'area di scavi a circa 12 km a S-O di Hermopolis, sopravvive il nome dell'antico insediamento di Tanis (Strabo, xvii, 1, 41).
Nel sacro recinto di Thot si trova anche un grande tempio di periodo pretolemaico (molto rovinato) con un interessante impianto di fontane. Il suo complesso sotterraneo con molte diramazioni, con cappelle e sepolture di animali sacri, scimmie ed ibis, è sostanzialmente ancora inedito. La interessante necropoli appartenente alla città di Hermopolis si sviluppò in periodo pretolemaico in relazione con il tempio funerario di Petosiris, famoso per la sua decorazione a rilievo. Petosiris, certamente da identificare con il noto astrologo, aveva rivestito la carica di sacerdote capo di Thot e dopo la morte ebbe, come sapiente, onori eroici; da ciò derivò la consuetudine di farsi deporre vicino alla sua tomba. Il più antico tempio funerario, comunque tolemaico, è costruito in calcare. È peraltro molto meno decorato della tomba di Petosiris; si conservano soltanto smembrati resti di decorazione a rilievo, come nella tomba di Padikam, un pronipote di Petosiris. Per le molte costruzioni funerarie del periodo imperiale, che scendono fino al tardo-antico, in genere furono adoperati mattoni crudi. All'impianto dei vani appartengono nicchie con hlìnai ed inquadrature ad edicola, talvolta riccamente decorate, come per esempio nella tomba di Isidora (II sec. d. C.). Particolare interesse presentano le pitture parietali. Predominano numerose varianti di decorazioni ornamentali, soprattutto disegni di incrostazioni. Fra le figurazioni alcune presentano temi mitologici. Oltre al molto diffuso motivo del ratto di Proserpina, si trovano anche la saga di Edipo, Elettra triste e il cavallo di Troia. Tombe dipinte in puro o in prevalente stile egizio sono rare. Di queste la più nota è la Casa 21, comunque del primo periodo imperiale. Nel complesso le decorazioni di queste tombe mostrano una forte recezione di rappresentazioni e di motivi che, per forma e per contenuto simbolico, dipendono strettamente dalla tradizione grecoromana. In alcune tombe sono state trovate anche interessanti iscrizioni, tra le quali molti epigrammi. La necropoli, saccheggiata continuamente dagli scavatori clandestini fin dagli inizî del XIX sec., è anche il principale luogo di trovamento del noto complesso di maschere di mummie in stucco dipinto. Da qui derivano anche i tre esemplari riprodotti in questa Enciclopedia, nei volumi iii, p. 15, fig. 21; iv, p. 105, fig. 135; iv, p. 903, fig. 1073.
Bibl.: In generale: B. Porter-R. Moss, Topograph. Bibliogr. of Anc. Egypt. Texts, IV, 1934, p. 169 ss.; L. Borchardt, in Mitt. Deutsch. Orient-Geselsch., 52, 1913, p. 51 ss.; S. Gabra, in Ann. Serv. Ant. eg., 39, 1939, p. 438 ss., tavv. 74-89; S. Gabra (con contributi di E. Drioton, P. Perdrizet, e W. G. Waddell), Rapport sur les fouilles d'Hermopoulis Ouest (Touna el-Gebel), Il Cairo 1941; id., in Bull. Inst. d'Egypte, 25, 1942-43, p. 237 ss.; Jahresber. Ex. Or. Lux., 3, 1944-48 (1952), p. 321 ss. (notiziario di scoperte a cura di S. Gabra); Gabra-Drioton, Peintures à fresques et scènes peintes à Hermoupolis Ouest (Touna el Gebel), Il Cairo 1954; inoltre K. Parlasca, Or. Lit.-Ztg., 52, 1957, pp. 33-35; S. Gabra, in Bull. Soc. Franç. d'Egypt, 30, 1959, pp. 41-52. Nuovi scavi: A. Badawy, in Archaeology, XI, 1958, p. 117 ss.; id., in Rev. Arch., 1960, I, p. 91 ss.; A. el Hamid Zayed, The Antiquities of el Minia, 1960, p. 83 ss. In particolare: grande tempio: A. Badawy, in Chr. d'Eg., XXXI, 1956, p. 257 ss.; id., in Rev. Arch., 1956, II, p. 140 ss. Impianti sotterranei: S. Gabra, op. cit., in bibl. generale 1939, p. 489 ss., tav. 87. Tomba di Petosiris: G. Lefebvre, Le tombeau de Pétosiris, Il Cairo 1923-24. Tempio funerario: P. Perdrizet, in Gabra, op. cit., in bibl. gen., 1941, p. 51 ss., tavv. 18-30. Tempio funerario di Padikam: Drioton e Gabra, op. cit. in bibl. gen., 1941, pp. 11-37, tavv. 3-7. Rilievi: Gabra-Drioton, op. cit., in bibl. gen., 1954, tav. I, i. Tomba di Isidora: S. Gabra, op. cit. in bibl., 1941, pp. 67 ss., tavv. 31-34. Quadri mitologici: Perdrizet, in Gabra, op. cit. in bibl. gen., 1941, p. 73 ss. e passim, tavv. 44-46, 49, 2; id., ibid., 1954, tavv. 14-17. Casa 21, identica a quella citata in E.A.A., VII, p. 1031 (secondo la Guide Bleu Egypte, 1950, p. 366) come Tomba di Neith: S. Gabra, op. cit., in Bibl., 1941, pp. 39-50, tavv. 8-17; Gabra-Drioton, op. cit. in bibl. gen., 1954, tavv. 25-29. Iscrizioni: J. Schwartz, in Rev. Arch., 1960, I, p. 77 ss.; E. Bernard, in Bull. Inst. Franç. Arch. Or., 60, 1960, p. 131 ss.; W. Peek, in Wiss. Zeitschr. Univ. Halle, XI, 1962, p. 993 ss. Maschere in stucco dei volumi dell'E.A.A.: III, p. 15, fig. 21: Francoforte s. M., Liebieghaus inv. n. M 458; IV, p. 105, fig. 135: Il Cairo J. E. 58502: IV, p. 904, fig. 1773, Il Cairo J. E. 49686.