VINAY, Tullio
– Nacque a La Spezia il 13 maggio 1909, terzogenito del maestro valdese Pietro Giosuè e di Iside Saccomani, figlia del direttore della scuola della missione battista, dove il padre di Tullio lavorava.
Tullio ebbe tre fratelli: Valdesina, Valdo, pastore, teologo e professore alla Facoltà valdese di teologia (v. la voce in questo Dizionario), e Cornelio, politico socialista e sindaco di Arezzo.
Vinay compì gli studi secondari al liceo Petrarca di Trieste e al collegio valdese di Torre Pellice, per poi dedicarsi agli studi teologici alla Facoltà valdese di teologia a Roma e al New College di Edimburgo. Negli anni di studio curò il periodico valdese La Luce, sostituì temporaneamente i pastori di Roma durante le vacanze estive e conobbe Fernanda Teodori, che sposò nel 1941 e con la quale ebbe due figli.
Dopo un anno in prova presso la comunità valdese di Milano Vinay venne consacrato pastore della Chiesa evangelica valdese nel 1934 e destinato a Firenze. Vi rimase sino al 1946 e prese parte ad attività antifasciste, nascondendo nella casa pastorale diverse decine di ebrei, salvandoli dalla deportazione; tale impegno gli valse, nel 1981, il titolo onorifico di Giusto tra le nazioni da parte dello Stato di Israele, un riconoscimento che Vinay avrebbe accettato non senza esprimere critiche verso le politiche israeliane nei confronti della popolazione palestinese.
Nel dopoguerra, in qualità di segretario della Federazione delle unioni valdesi fu responsabile del periodico Gioventù evangelica e organizzò campi giovanili a Prali (Torino), in Val Germanasca, maturando l’idea della costruzione di un luogo di riconciliazione e d’incontro tra giovani di tutto il mondo. Realizzato grazie al lavoro volontario e su progetto dell’architetto Leonardo Ricci, il centro ecumenico Agape venne così inaugurato a Prali nel 1951 e Vinay stesso lo diresse fino al 1960.
Sin dai primi anni di attività di Agape Vinay e la comunità manifestarono la volontà di occuparsi delle zone depresse dell’Italia dell’epoca; nel 1952 un gruppo si recò in Calabria e in Lucania per compiere un’inchiesta conoscitiva sulla base della quale pianificare azioni future. L’opportunità si concretizzò due anni più tardi grazie alla collaborazione con Danilo Dolci, fornendo aiuti per le sue iniziative in Sicilia occidentale e inviandovi giovani di Agape per soggiorni periodici. A dieci anni dall’inaugurazione del centro ecumenico nelle valli piemontesi, nel 1961, Vinay decise di trasferirsi con la famiglia e parte del gruppo di Agape nella cittadina siciliana di Riesi, per dare vita a un nuovo progetto: il Servizio cristiano. Grazie al contributo, ancora una volta, dell’architetto Ricci, fu edificato un nuovo centro con il quale si tentò di combattere problemi e disuguaglianze del territorio, come povertà, analfabetismo e mafia, attivando diversi servizi: una scuola materna, una elementare e una professionale per meccanici, una biblioteca, un atelier di ricamo, un ambulatorio pediatrico, un consultorio familiare, un centro agricolo e una fabbrica di componenti meccaniche.
Tra i fondatori, nel 1952, del Movimento internazionale della riconciliazione e presidente del Comitato italiano per la riunificazione della Corea, nel 1973 Vinay si recò con don Enrico Chiavacci nel Vietnam del Sud per una missione di inchiesta sui prigionieri politici promossa da Amnesty International e Pax Christi. Al viaggio seguì un’opera di sensibilizzazione su governi e opinione pubblica, con conferenze in Europa e negli Stati Uniti, che portò alla nascita, nel 1974, dell’Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura.
Nel 1976 accettò di presentarsi alle elezioni politiche come indipendente nelle liste del Partito comunista italiano; eletto senatore della Repubblica, venne riconfermato nella tornata elettorale successiva, nel 1979, prendendo parte alla commissione Lavoro, quindi a quelle Affari esteri e Problemi ecologici. Nell’aula del Parlamento Vinay portò i temi a lui più cari, quali il disarmo, l’ambientalismo e i diritti al lavoro, alla tutela sociale e della donna.
Se la costruzione di Agape era stata vista con sospetto e diffidenza da alcune componenti del mondo valdese, l’impegno politico di Vinay destò un malcontento ancora maggiore, tanto da suscitare un’accalorata discussione sul rapporto tra fede e politica nel corso del sinodo valdese del 1976. L’azione di Vinay ottenne numerosi riconoscimenti a livello internazionale oltre a quello di Israele, come un premio conferito dalla regina Giuliana dei Paesi Bassi per l’azione in favore della pace, due lauree honoris causa dalle Università di Montpellier e di Praga, il premio Leopold Lucas dall’Università di Tubinga e le medaglie d’onore degli Stati di Corea del Sud e Vietnam. Morì a Roma il 2 settembre 1996.
Opere. Agape sorge!, s.l. 1948; Il Congresso del Pieno Impiego a Palermo, in Protestantesimo, XIII (1958), pp. 48-50; Giorni a Riesi, Torino 1966; Evangelism and social service, in The Ecumenical Review, XX (1968), 2, pp. 151-155; Ho visto uccidere un popolo. Sud Vietnam: tutti devono sapere, Torino 1974; L’utopia del mondo nuovo. Scritti e discorsi al Senato, Torino 1984; Die politische Diakonie der Kirche, Tübingen 1987; Il Servizio cristiano dal 1961 al 1984, in 30 anni a Riesi. Storia fotografica del Servizio cristiano, Torino 1991; L’amore è più grande. La storia di Agàpe e la nostra, Torino 1995 e l’antologia di scritti curata da Goffredo Fofi Speranze umane e speranza cristiana. Scritti religiosi e politici, Roma 2014.
Fonti e Bibl.: Torre Pellice, Archivio storico della Tavola valdese, s. IX, f. 419, Vinay Tullio; Archivio fotografico valdese, Tullio Vinay. Necrologio in Riforma, 13 settembre 1996, 27 settembre 1996, 4 ottobre 1996.
Dieci anni di Agape 1947-1957, I-IV, Prali 1947; M. Bonafede, Azione a favore degli ebrei da parte di pastori metodisti e valdesi in Italia subito dopo l’emanazione delle leggi razziali (1937-1945): una prima panoramica, sulla base delle testimonianze raccolte, tesi di licenza, Facoltà valdese di teologia di Roma, a.a. 1983-84; G. Leone, Territorio e società in Sicilia negli anni Cinquanta e Sessanta nell’esperienza di Danilo Dolci, Salvinus Duynstee e T. V., Palermo 1993; M. Bouttier, Discours de réception de T. V. comme Docteur honoris causa à la Faculté de Théologie de Montpellier (1981), in Protestantesimo, LII (1997), pp. 64-68; Evangelici in Parlamento (1850-1982). Discorsi parlamentari, a cura di G. Long, Roma 1999; P. Vinay, Testimone d’amore, la vita e le opere di T. V., Torino 2009; Ich kann nicht schweigen: T. V. (1909-1996), a cura di A. de Lange - J. Hanßmann, Stuttgart 2009; G. De Cecco, Fede e impegno politico. Un percorso nel protestantesimo italiano, Torino 2011, pp. 57-62; I 50 anni del Servizio cristiano, a cura di M. Jourdan, Torino 2011; V. Di Cristina, T. V. e il Servizio cristiano di Riesi tra dibattito culturale e impegno sociale, tesi di laurea magistrale, Università degli studi di Catania, a.a. 2015-16; E. Genre, Diaconia e solidarietà. I valdesi dalla borsa dei poveri all’otto per mille, Torino 2017, pp. 105-112; Leonardo Ricci. Fare comunità, a cura di E. Piccardo, Busalla 2019, pp. 14-41, 146-151.