MARTELLO, Tullio
Economista, nato a Vicenza il 13 marzo 1841, morto a Bologna il 10 febbraio 1918. Nel 1859 si arruolò volontario nell'esercito piemontese e nel 1860 fu con Garibaldi in Sicilia, dove si distinse a Milazzo e a Messina. Laureatosi ingegnere, s'impiegò prima in lavori ferroviarî, poi al ministero. Nel 1867 è a Ginevra, "organizzatore indefesso di audace preparazione italiana". Ivi s'iniziò agli studî economici e fondò la Revue d'économie, d'histoire et de statistique per divulgare i principî della libertà economica. Rientrato in Italia, diede alle stampe quella Storia della Internazionale dalla sua origine al Congresso dell'Aia (Padova-Napoli 1873; ristampa, Firenze 1921) in cui si propose "di rendere evidenti gli errori, le illusioni, gli equivoci e le colpe del socialismo". E íl socialismo egli combatté per tutta la vita (Lettres à Paul Leroy-Beaulieu, in L'economista, Firenze 1874; Osservazioni alla nota del sig. Luzzatti, ecc., Venezia 1877; Falso socialismo e falsa economia politica, Bologna 1884, ecc.). Nel 1874 fu chiamato da F. Ferrara alla cattedra d'economia politica nella R. Scuola superiore di commercio di Venezia, dalla quale passò (1884) a quella dell'università di Bologna, che tenne fino al 1916.
Discepolo, amico e collaboratore di F. Ferrara, ne raccolse l'eredità spirituale e talora ne continuò il pensiero, come quando dalla teoria dei costi di riproduzione derivò quella dei costi di sostituzione, facendone il principio regolatore di tutta l'economia e preludendo alla più recente teoria dell'equilibrio economico: di che gli rese testimonianza V. Pareto. Ma dal maestro dissentì circa l'apprezzamento della teoria malthusiana della popolazione (L'economia politica antimalthusiana e il socialismo, Venezia 1894) che il Ferrara parzialmente accettava. Fra le opere sue più notevoli sono La moneta e gli errori che corrono intorno ad essa (Firenze 1883; l'appendice è ristampata nella Nuova collana di economisti, Torino 1933), in cui sono esposti, oltre la teoria generale, anche i capisaldi per una riforma monetaria, e L'imposta progressiva in teoria e in pratica (Venezia 1895), contenente una serrata critica alla progressività, della quale vuole mostrare "l'errore scientifico, la inanità e i pericoli dell'applicazione". A tacere di altre monografie, si ricordano quelle apparse anonime fin dal 1891 nel Giornale degli economisti, rielaborate poi nel volume La economia politica e la odierna crisi del Darwinismo (Bari 1912), nelle quali il M. osò attaccare teorie allora dominanti, precorrendo con l'intuito la sentenza dei tempi.
Bibl.: In onore di T. M. Scritti vari, Bari 1917 (con articolo biografico di A. Bertolini); A. Bertolini, T. M., in Giornale degli economisti, marzo 1918, p. 150 segg.; G. de Piante, L'opera scientifica di T. M., in Economia, luglio 1928, p. 7 segg.; G. Del Vecchio, Il problema della popolazione secondo T. M., in Rivista italiana di statistica, dicembre 1932.