ARGHEZI, Tudor
Nato a Bucarest il 21 maggio 1880, si può considerare come il più grande poeta romeno contemporaneo.
La sua tecnica, perfetta e ardita al tempo stesso, più ancora forse che l'ispirazione (qua e là ancora tradizionale) è riconosciuta e in parte subita da tutti i poeti della nuovissima generazione. Natura polemica ed amara, acre, inadattabile, qua e là volutamente cinico e brutale, di tutto si serve a fine puramente artistico, ma non manca della nota gentile, soprattutto quando parla di bambini e ai bambini. La sua ideologia ondeggia fra il rimpianto di un Eden perduto d'innocenza, e l'amarezza di chi dalla fatalità del suo io si sente spinto a percorrere strade impervie e maledette. I suoi volumi più recenti Cuvinte potrivite (Parole misurate) e Flori de mucegaiu (Fiori di muffa) rappresentano, nella letteratura romena, i due più grandi avvenimenti degli ultimi anni. Polemista violento, ha fatto assurgere il libello a dignità di arte. Uno dei suoi volumi più recenti è Cartea jucăriilor (Il libro dei giocattoli) dedicato ai bambini, di cui sa interpretare tutti i desiderî e le aspirazioni.
Bibl.: N. Davidescu, Un moment literar: domnul Tudor Arghezi, in Aspecte si direcôii literare, in Cultura Naôională, II, Bucarest 1924; E. Lovinescu, Istoria Literaturii Române Contimporane, II: Evoluôja poeziei lirice, ivi 1927, p. 324 sgg.; R. Ortiz, La poesia rumena contemporanea, in Varia Romanica, Firenze 1932, pp. 485-86; e soprattutto la discussione tra N. Davidescu e Pompiliu Constantinescu nella rivista Vremea del 1937.