tubo
tubo [Der. del lat. tubus] [LSF] (a) Elemento cilindrico cavo, di vario materiale, usato per vari scopi, spec. per trasportare fluidi, proteggere conduttori elettrici e come elemento di strutture metalliche. (b) Nome di dispositivi di cui elemento essenziale è un t. o la cui forma ricorda quella di un t. (t. a scarica, elettronico, piezometrico, polarimetrico, ecc.), talora denominati dal cognome del realizzatore (t. di Braun, di Lodge, di Pitot, ecc.); per locuz. non ricordate nel seguito si rinvia al termine di qualificazione. ◆ [ELT] T. a onda viaggiante, o a onda progressiva (ingl. Travelling Wave Tube, TWT): t. termoelettronico a vuoto per microonde nel quale un fascio elettronico, inizialmente uniforme per densità e velocità, interagisce con un campo a radiofrequenza che si propaga in una struttura a esso contigua con velocità di fase leggermente minore: v. tubi a onda viaggiante. ◆ [ELT] T. a raggi catodici: t. elettronico in cui si produce un fascetto ben collimato di elettroni (a ciò provvede oggi un cannone elettronico a catodo termoelettronico) che, deflesso da opportuni campi elettrici e magnetici, dà luogo, incidendo su uno schermo di materiale elettrofluorescente depositato sulla parete interna della faccia anteriore del t., a una traccia luminosa; quest'ultima forma, nelle varie applicazioni di questi t., il diagramma oscilloscopico di un segnale in esame (v. oscillografi e oscilloscopi: IV333 a) oppure un'immagine completa in un cinescopio televisivo o nel visore di controllo di un sistema di elaborazione elettronica (monitor): v. tubi a raggi catodici. ◆ [ELT] T. a raggi catodici a doppia traccia: v. oscillografi e oscilloscopi: IV 333 f. ◆ [ELT] Tubi a raggi catodici a memoria: v. oscillografi e oscilloscopi: IV 334 d. ◆ [FSD] T. a raggi X: speciali diodi termoelettronici che generano raggi X: v. raggi X: IV 735 c. ◆ [EMG] T. a scarica: t. chiuso di vetro, di forma cilindrica o quasi, avente alle estremità due elettrodi ai quali applicare una tensione elettrica variabile e provvisto di un tubicino di comunicazione con un sistema serbatoio-pompa da vuoto che consenta di variare la pressione dell'aeriforme contenuto in esso; costituisce il dispositivo principe con il quale fu ampiamente studiata sul finire del sec. scorso ed è tuttora studiata la conduzione elettrica negli aeriformi (all'inizio si parlava, restrittivamente, di "scarica elettrica nei gas"): v. conduzione elettrica nei gas: I 685 b. ◆ [ELT] T. a spazzata rapida e a otturazione rapida: v. immagine, intensificatori e convertitori d': III 158 e. ◆ [ELT] T. convertitore d'immagine: ogni t. nel quale avvenga la conversione (fotoelettronica) di un'immagine elettromagnetica (visibile, infrarossa o ultravioletta) in un'immagine elettronica geometricamente simile e, inversamente, la conversione di tale immagine elettronica in un'immagine visibile su uno schermo elettrofluorescente: v. immagine, intensificatori e convertitori d': III 158 f, 159 a. ◆ [ELT] T. da ripresa: v. sensori televisivi: V 177 d. ◆ [FTC] [TRM] T. di calore: v. tubi di calore. ◆ [ALG] T. di flusso: nella teoria dei campi vettoriali, la superficie costituita dalle linee di un campo che passino per i punti di una linea chiusa tracciata nel campo medesimo: v. campi, teoria classica dei: I 473 b. ◆ [MTR] [EMG] T. elettrometrico: triodo termoelettronico caratterizzato da altissima resistenza fra catodo e griglia; inserito in un opportuno circuito, consente di realizzare voltmetri elettronici con resistenza interna paragonabile con quella di elettrometri; è caratterizzato da vari accorgimenti costruttivi, quali un elevato grado di vuoto e l'adozione di materiali speciali per l'ampolla e per reofori, in modo da minimizzare la conduttanza tramite l'ampolla fra gli elettrodi d'ingresso. ◆ [ELT] T. elettronici: dispositivi costituiti da un recipiente, di vetro o anche metallico (detto ampolla o bulbo), di varia foggia, in cui è praticato un vuoto spinto (t. elettronici a vuoto) oppure è un aeriforme a bassa pressione (t. elettronici a gas) e nel cui interno viene generato un flusso di elettroni tra due elettrodi opportunamente disposti, uno dei quali, quello da cui s'origina il flusso di elettroni, si chiama catodo o emettitore, e l'altro, verso il quale si dirigono gli elettroni, si chiama anodo o collettore; questo flusso di elettroni, convenientemente controllato a mezzo di campi elettrici (ottenuti con opportuni elettrodi ausiliari) o magnetici (generati da appositi magneti o elettromagneti, in genere esterni al t.), può essere sfruttato per numerose applicazioni, quali l'amplificazione di segnali elettrici, la generazione di raggi X, la rappresentazione oscillografica di grandezze elettriche rapidamente variabili, la formazione di immagini televisive: v. tubi elettronici. ◆ [FTC] [EMG] T. fluorescenti: nome corrente, per via della forma, delle lampade fluorescenti: v. sorgenti ottiche: V 417 a. ◆ [ELT] [OTT] T. fotoelettronico, o fotoelettrico: t. elettronico nel quale il catodo emette elettroni per effetto fotoelettrico, com'è una cella fotoemissiva a vuoto (se la fotocella è a gas, si parla di t. fotoionico). ◆ [MTR] [EMG] T. fotoionico: v. sopra: T. fotoelettronico. ◆ [FSN] T. proporzionale: v. rivelatori di particelle: V 57 d. ◆ [ACS] T. sonoro: generatore di suoni costituito da un t. a sezione circolare, quadrata o rettangolare, di metallo, di legno e talvolta anche di cristallo: i suoni sono ottenuti facendo vibrare l'aria contenuta nel t. stesso (v. sorgenti sonore: V 419 e). T. sonori sono usati in molti strumenti musicali, per es. in quelli a fiato e negli organi (v. acustica musicale: I 37 c). Le vibrazioni della colonna d'aria che è contenuta nel t. vengono prodotte soffiando direttamente all'imboccatura del t. medesimo, come negli "ottoni", oppure soffiando su una linguetta, come negli strumenti ad ancia, o su una piccola apertura (detta bocca) praticata su una parete del t., come nei flauti e nelle canne d'organo a labbro. I t. sonori possono essere aperti o chiusi; in un caso e nell'altro si ha la formazione di onde stazionarie (longitudinali), ma mentre nei t. chiusi si ha sempre la formazione di un ventre all'estremità in cui si soffia e di un nodo nell'estremità chiusa, in quelli aperti si ha un ventre in ognuna delle estremità. Può accadere che in un t. chiuso l'unico nodo sia quello di estremità: il corrispondente suono ha allora lunghezza d'onda pari a 4 volte la lunghezza del t., prende il nome di suono fondamentale, ed è generalm. accompagnato da suoni armonici più o meno ampi, i quali per un t. chiuso non possono essere se non quelli dispari. Se il t. è aperto, la lunghezza d'onda del suono fondamentale è doppia della lunghezza del t., in modo che un t. chiuso dà come suono fondamentale l'ottava bassa del suono fondamentale dato da un t. aperto di uguale lunghezza; in un t. aperto, a differenza di quanto avviene nei t. chiusi, gli eventuali armonici che accompagnano il suono fondamentale possono essere sia pari sia dispari. Queste leggi, stabilite da D. Bernoulli, sono in pratica verificate soltanto in via di approssimazione. Per avere suoni gradevoli occorre che le pareti dei t. non entrino anch'esse in vibrazione, altrimenti si hanno variazioni di timbro raram. piacevoli. Le dimensioni trasversali del t. influiscono sull'emissione degli armonici, che riesce nei t. aperti tanto più facilitata quanto più essi sono sottili, e nei t. chiusi addirittura condizionata alla sottigliezza. ◆ [ELT] T. termoelettronico: t. elettronico in cui gli elettroni sono emessi dal catodo per effetto termoelettronico. ◆ [ELT] T. termoelettronici a vuoto: t. elettronici a vuoto nei quali l'emissione di elettroni avviene per effetto termoelettronico: l'emettitore è costituito da un filamento metallico portato all'incandescenza da una corrente elettrica che lo percorre (t. a riscaldamento diretto) oppure da un elettrodo metallico riscaldato da un filamento incandescente (detto propr. riscaldatore) contenuto nel suo interno (t. a riscaldamento indiretto): v. tubi termoelettronici a vuoto. ◆ [BFS] [FME] [MCF] Legge del t.: v. biofluidodinamica: I 360 e.