TUBICINI (tubicines)
Suonatori di una sorta di tromba detta in latino tuba, nelle processioni sacre, e incaricati nell'esercito romano di dare il segnale della battaglia e della ritirata, nonché di suonare durante il sacrificio compiuto dal comandante al cospetto della truppa. L'impiego dei t. nelle cerimonie sacre e specialmente nei cortei diventa generale in epoca piuttosto antica. T. compaiono massimamente nei trionfi. In sostanza la pluralità dei loro impieghi ha un'origine comune; si pensi anche al rito della tubilustrio. Talora i t. sono sostituiti dai flautisti. Nell'esercito invece il loro ufficio è ben distinto da quello dei cornicines, suonatori di corno. In Roma i t. costituivano un corpo organizzato, i cui componenti suonavano in accompagnamento a cerimonie, processioni e funerali.
La rappresentazione dei t. è abbastanza frequente nel rilievo narrativo romano, ed è uno dei tipi figurativi che l'arte romana deriva dalla realtà della vita. Figure di t. si trovano già nelle urnette etrusche con scene di accompagnamento solenne e particolarmente nelle urne volterrane (v. trionfo). Nel rilievo di Monaco con scena gladiatoria è già stabilito lo schema definitivo del suonatore che col braccio tiene sollevata verso l'alto la bocca dello strumento. Con lo stesso schema un t. è rappresentato immediatamente dietro Augusto togato che si accosta ad Apollo Aziaco nel rilievo di Budapest. Nel rilievo interno dell'Arco di Tito le trombe dei t. incrociantesi nel fondo si uniscono alle oblique dei fasci dei littori nel delimitare i piani delle figure dallo sfondo, ma le figure non sono appariscenti. Nella Colonna Traiana la raffigurazione dei t. si riallaccia alla tradizione augustea per l'abito e per lo schema. Più tardi, nel rilievo capitolino col trionfo di M. Aurelio un t. con la tromba levata, costituisce l'unico accenno alla pompa, ossia processione solenne, che accompagna il trionfatore.
Bibl.: R. Cagnat, in Klio, VII, 1907, 189; F. Behn, in Mainz. Zeitschrift, 1912, p. 38-47; A. Reinach, in Dict. Ant., V, 526-27, s. v. Tubicen; F. Lammert, in Pauly-Wissowa, VII A, 2, 1939, cc. 754-755, s. v. Tubicen.