tubercolosi farmacoresistente
tubercolòsi farmacoresistènte locuz. sost. f. – Forma di tubercolosi causata da ceppi di micobatterio tubercolare resistente ai farmaci. La tubercolosi colpisce ogni anno 9 milioni di persone e circa 2 milioni muoiono per cause correlate; è una patologia prevenibile e curabile grazie agli antibiotici se diagnosticata tempestivamente e se si può assicurare un trattamento completo, che prevede la somministrazione contemporanea di più farmaci (in genere almeno quattro), per un congruo periodo di tempo. Purtroppo, però, accade spesso che il trattamento prescritto non sia corretto o che non venga seguito adeguatamente. Le forme resistenti ai singoli farmaci non rappresentano in genere un problema rilevante, non è invece così per quelle denominate MDR (Multidrug-resistant) – resistenti a isoniazide e rifampicina, i due principali farmaci di prima linea per il trattamento della patologia – e XDR (eXtensively drug-resistant), resistente anche ai fluorochinoloni e ai farmaci iniettabili di seconda linea. In sostanza, si tratta di una tubercolosi non trattabile, a causa della quale si rischia di tornare indietro nel tempo, quando gli antibiotici ancora non esistevano e la malattia provocava una mortalità del 50%. È quindi urgente la necessità di ampliare e accelerare l’accesso a nuove tecnologie per diagnosticare la tubercolosi multiresistente in due giorni, poiché i metodi tradizionali possono richiedere fino a quattro mesi. Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), uno degli ostacoli più importanti alla rapida espansione della diagnosi e del trattamento della t. f. è la scarsa capacità dei laboratori di diagnosticare la multiresistenza, ragione per la quale il numero di casi diagnosticati e trattati rischia di continuare a essere sottostimato.
Tubercolosi MDR. – Secondo il rapporto Global tubercolosis control 2011 dell’OMS, nel 2010 si sono verificati 650.000 casi stimati di tubercolosi MDR, oltre 29.000 dei quali riportati nei paesi membri della Regione europea dell’OMS. Nonostante la prevalenza di MDR sia stata inferiore al 3% in tutti i paesi dell’UE/EEA (European economic area), essa è stata particolarmente frequente in alcuni stati europei a basso reddito (Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Portogallo e Romania), dove il tasso della malattia ha superato il 20%. Nel 2010 negli Stati Uniti sono stati riportati 109 casi di tubercolosi multiresistente; 90 di questi (82,6%) hanno riguardato persone nate al di fuori degli Stati Uniti. L’Asia è il continente più colpito: si stima che il 50% dei casi di MDR a livello mondiale si verifichi in Cina e in India. In Africa, le stime riportano 69.000 casi, la stragrande maggioranza dei quali non è stata diagnosticata. I casi notificati di MDR arruolati in progetti o programmi in cui i pazienti vengono trattati secondo le linee guida internazionali nel 2010 sono stati 45.553. Rimangono notevoli divari tra le varie aree geografiche. Eppure, c'è un urgente bisogno di ottenere informazioni, in particolare dall'Africa e dai paesi con numerosi casi di tubercolosi multiresistente che non hanno mai riferito dati: Bangladesh, Bielorussia, Kirghizistan, Pakistan e Nigeria. Purtroppo, oltre al costo in termini di vite umane, il fenomeno ha anche un costo sociale ed economico. Curare la tubercolosi MDR, infatti, è molto più complicato rispetto alla forma non farmacoresistente: il trattamento dura circa due anni, contro i 6-8 mesi della tubercolosi che risponde ai farmaci, e i costi salgono da 3 a 100 volte, a seconda del Paese e del tipo di resistenza del ceppo batterico. Inoltre, una parte significativa delle tubercolosi classificate come MDR è costituita dalla forma XDR.
Tubercolosi XDR. – Sulla base degli episodi sporadici registrati negli Stati Uniti, in Lettonia e in Russia, i Centers for diseases control and prevention statunitensi hanno elaborato per la prima volta nel 2006 una definizione di questa forma di tubercolosi, che può anche determinare eventi epidemici. Benché non esistano stime ufficiali, i casi di tubercolosi estremamente resistente potrebbero essere circa 25.000 all'anno, la maggior parte dei quali è mortale. Dal 2006, 58 paesi (inclusa l’Italia) hanno segnalato almeno un caso di tubercolosi XDR. La prevalenza di questa patologia peraltro varia molto nelle diverse aree geografiche; nei paesi dell’ex Unione Sovietica, per es., potrebbe rappresentare circa il 5% dei casi di tubercolosi, mentre questo valore è verosimilmente inferiore all’1% nei paesi dell’Europa occidentale (circa lo 0,3% in Italia) e in America Settentrionale.