TUBA (tuba)
Antichità. - Strumento musicale ad aria. Era di bronzo, rettilineo, con padiglione campanulato imbutiforme all'estremità come nella moderna trombetta. Produceva suoni acuti, ma spezzati. Corrisponde allo strumento che i Greci dicevano σάλπιγξ, usato nell'esercito per dare il segnale dell'attacco e della ritirata. Dal principio del sec. IV a. C. prese posto nelle gare musicali a Olimpia; serviva anche a dare il ritmo ai cortei sacri. Nelle figurazioni dell'arte ellenistica si alterna con la conca marina tra gli strumenti soffiati dai Tritoni e dai Venti; lo si vede in bocca alle Nikai nelle pitture vascolari e nelle monete. I Greci dicevano di aver ricevuto tale strumento dai Tirseni della Lidia, i Romani lo ebbero dagli Etruschi. La tuba presso i Romani si distingueva per il padiglione diritto, mentre la bucina l'aveva ricurvo, e il lituus a spirale. Entrò subito a far parte delle cerimonie religiose e pubbliche, nei sacrifici solenni, nei suovetaurilia, nei giuochi circensi, nei grandi funerali. Il suo suono fu in origine creduto di effetto magico; in progresso di tempo l'accompagnamento al suono della tuba fu ritenuto semplicemente onorifico.
Bibl.: F. Gevaert, Histoire de la musique antique, II, Gand 1881, p. 630 segg.; Behn, in Mainzer Zeitschrift, 1912, pp. 36-47; cfr. Revue archéologique, II (1913); A. Reinach, in Daremberg e Saglio, Diction. des antiquités grecques et rom., V, p. 522 segg.
Epoca moderna. - Lo stesso nome, tuba, serve a indicare un moderno strumento a fiato della famiglia degli ottoni derivato direttamente dall'oficleide (come questa a sua volta derivava dal serpentone).
L'applicazione delle chiavi fatta dal Weidinger sugli strumenti a fiato e poi l'invenzione dei pistoni, che furono a tutta prima messi nel corno, diedero l'idea della creazione di molti altri strumenti analoghi.
Le tube sono strumenti a tubo conico e sostituirono opportunamente nel registro basso la parte tenuta prima dall'oficleide. Sono tagliati in Fa e in Sibemolle.
Le tube fecero la loro prima apparizione verso la metà dell'Ottocento nelle bande militari e, per eccezione, in orchestre da ballo.
La tuba bassa ha sostituito con H. Berlioz la vecchia oficleide come basso dei tromboni, ed è in questa funzione che vediamo durare tale strumento fino ad oggi. Come è noto, R. Wagner scrisse nella Tetralogia, oltre a una parte di tuba-contrabasso, altre quattro parti di tube, due in si bemolle e due in fa, esempio seguito anche da Anton Bruckner nella sua Nona sinfonia e da Alberto Franchetti nell'opera Germania. È da notarsi per contro con vivo interesse che Giuseppe Verdi, tanto nell'Otello quanto nel Falstaff, non volle adottare la tuba come basso dei tromboni, affidando invece questo compito ad un trombone basso speciale. Ciò che è profondamente logico, dato che la natura timbrica delle tube - molle invece che incisiva - apparenta assai più lo strumento al gruppo dei corni anziché a quello dei tromboni. L'uso della sordina, a dire vero poco efficace, appare alla fine dello scorso secolo nei poemi sinfonici di R. Strauss. Lo strumento non ha subito, negli scorsi anni, la profonda evoluzione tecnica e virtuosistica della tromba e del trombone, e questo senza dubbio perché l'influenza jazzistica, contrariamente a quanto è avvenuto per questi due strumenti non si è menomamente esercitata sul saxhorn.