tuatara
I rifugiati della Nuova Zelanda
I Rincocefali sono un ordine di Rettili, vicini agli Squamati, dall’aspetto che ricorda vagamente quello delle iguane. Tra la fine del Paleozoico e il Giurassico, da 240 a 150 milioni di anni fa, erano largamente diffusi sul Pianeta ma oggi sopravvivono con un solo genere, i tuatara, e due specie, in alcune piccole isole situate a nord della Nuova Zelanda
Sia gli Squamati sia i Rincocefali fanno parte dei Lepidosauri, un gruppo che discende da antichi Rettili paleozoici forniti di un cranio diapside, con due finestre temporali per lato. I Rincocefali sono stati definiti fossili viventi, in quanto unici rappresentanti attuali di un gruppo estinto; tuttavia, va considerato che i Rincocefali attuali – i tuatara – sono molto diversi da quelli fossili e presentano insieme caratteri primitivi e derivati. Ciò che distingue questi animali dagli Squamati, in particolare dai Sauri – visto che hanno un aspetto da lucertole – è una serie di caratteri del cranio difficili da rilevare. Diversamente da tutti i Rettili viventi, i Rincocefali hanno denti acrodonti, cioè fusi con l’osso mascellare. Inoltre, la mascella possiede due file parallele di denti tra cui si incastra l’unica fila di denti della mandibola. L’apice delle mascelle forma una sorta di becco, la membrana timpanica è assente e nei giovani si osserva un terzo occhio posto sulla sommità del capo. Questo organo, che si chiude al quarto mese di vita, ha una funzione ancora sconosciuta. I tuatara misurano circa 50 cm di lunghezza, con maschi che pesano fino a 1 kg, il doppio rispetto alle femmine. Come le iguane e i camaleonti, presentano una cresta formata di piccole squame erette, sia sul capo sia sul dorso.
Le due specie viventi di tuatara (Sphenodon punctatus e Sphenodon guentheri) vivono su una trentina di piccole isole dominate da un clima fresco e umido, piuttosto ventoso. La temperatura più adatta per questi Rettili è tra 15 e 21 °C; a 24 °C danno segni di stress e sopra i 27 °C muoiono. L’adattamento a temperature basse comporta un metabolismo lento. Di conseguenza gli animali impiegano da 10 a 20 anni per raggiungere la maturità sessuale e le femmine si riproducono ogni 4 anni, deponendo da 8 a 15 uova, la cui incubazione può richiedere fino a 16 mesi. In compenso sono molto longevi e possono vivere almeno fino a 70 anni. La temperatura regola il sesso dei nascituri: solo incubando le uova a 21 °C nascono un ugual numero di maschi e femmine. A 22° nasce l’80% di maschi. Un cambiamento del clima di 1÷2 gradi potrebbe quindi portare i tuatara all’estinzione. Il maschio non ha organi copulatori e quindi la fecondazione avviene facendo combaciare le due aperture genitali, come nella maggioranza degli Uccelli.
Solitari e territoriali, trascorrono le ore del giorno in gallerie che spesso condividono con uccelli marini. Ogni tanto escono per scaldarsi al Sole ma la loro vera attività si svolge di notte, alla ricerca di molluschi, cavallette e altri insetti. Ogni tanto predano le uova degli uccelli con cui convivono. I giovani tuatara conducono vita diurna per evitare di essere divorati dagli adulti della propria specie.
Perché i Rincocefali si sono estinti dovunque, sopravvivendo solo in Nuova Zelanda? Probabilmente ciò è avvenuto a causa della competizione che si è scatenata in tutto il mondo fra Rincocefali e Sauri, gruppo di Rettili moderni che hanno dimostrato una grande adattabilità a colonizzare con successo tutti gli ambienti. Perché i tuatara si sono recentemente estinti nelle grandi isole dell’arcipelago e sono rimasti soltanto in quelle piccole? È probabile che il declino dei tuatara sia iniziato con l’insediamento stabile dei Maori nelle isole maggiori, avvenuto tra il 9° e il 13° secolo, quando molti animali endemici dell’arcipelago si sono estinti nel giro di pochi secoli (per esempio i moa). I tuatara erano una facile preda per questi popoli e, in seguito, si sono estinti anche a causa dell’introduzione di cani, ratti e maiali.