tu (tue; ti; ten)
1. Del pronome di II singolare le forme toniche sono tu, tue (con epitesi, in rima, in Pg XVI 26 se tue / partissi, e XXIX 95, con enjambement; Pd I 19) e te (sia dopo preposizione sia complemento oggetto, e in Rime dubbie XVI 10, soggetto di proposizione infinitiva); atone, le proclitiche ti, t', te (l'atonia ne è certa nel Fiore), i nessi te ne (anche ten; te lo è in Cv IV XXVII 9), te stesso e le enclitiche -ti e -ten(e). Apparente l'enclisi di -tu in 5 forme sincopate di passato remoto e condizionale: in proposizione interrogativa, ove tu posposto è di norma: Vn XV 1 avrestù, XXII 14 7 e XXIII 20 26 vedestù; le altre, in Vn XVIII 7 avrestù (a inizio di proposizione principale preceduta da secondaria) e If VIII 127 vedestù (v. Rohlfs, Grammatica § 452).
1.1. Su 1360 attestazioni, 1075 sono nella Commedia, 114 nelle Rime, 93 nella Vita Nuova (tu è accentrato in alcuni capitoli) e 75 nel Convivio (la bassa frequenza è dovuta alla scarsezza di dialoghi e allocuzioni).
1.2. Tu, per lo più in proposizione dipendente, ricorre in principali soprattutto iussive (Vn XII 14 39 reman tu qui; Rime LXXXVIII 10 possi tu; If XVI 8 Sòstati tu) e interrogative (Vn XXXI 14 55 Or se' tu morta? [ma, con disposizione inversa, XXIII 4 Tu se'morto]; Rime CVI 75 che hai tu fatto?). Di fronte a tu, in Rime dubbie XXVI 11, Fiore XLI 8 e XLIII 1, ‛ se' ':si apocopa in ‛ s ': ma s'tu, pur in testi toscani del primo Trecento, non sembra dantesco.
1.3. Ti è spesso anteposto all'imperativo, sia negativo (cfr. Pg XIV 103, XV 28, Pd III 25, XXVII 20 e Fiore XLVIII 1 Non ti maravigliar) che positivo (Pg I 81 a noi ti piega, " piègati ").
1.4. A te, forse atono in Vn XXIII 27 79 'l cor te chiede, e, nella stessa sede, 28 83 chi te vede!, corrispondono in prosa XXIII 9 ti disidero, e 10 ti vede. Anche i due te atoni della Commedia sono nella stessa sede: If XXIX 138 e te dee ricordar (la variante ten è più facile per il Petrocchi, ad l.; cfr. XX 128 ben ten de' ricordar) e XXX 121 E te sia rea (cfr. v. 120 e sieti reo; la variante A te dei codici Pr e Rb è passata anche in alcune edizioni: v. Petrocchi, ad l.). Per il Fiore, cfr. 6.
2. Nella Vita Nuova, tu è nei dialoghi con Amore, con l'anima, il pensiero, la vita, con una delle gentili donne, negli appelli alla ballata Ballata, i' voi e nei congedi dalle canzoni, nelle invocazioni alla morte e a Beatrice (XXIII 13 O Beatrice, benedetta sie tu, e XXXI 14 55; v. 5.9.).
2.1. Si noti il rilievo di tu in XXIII 4 Tu pur morrai e Tu se' morto, e nell'iterazione di 20 26 Che vedestù, che tu non hai valore? L'enclitico -ti è nel riflessivo-intransitivo Morra'ti, morra'ti (XXIII 22 42), preceduto dalla sincope dell'elemento finale di -ai (v. Parodi, Lingua 236). Per te tonico, cfr. VIII 8 6 di te blasmar, XXVIII 3 non vuoli tu ritrarre te...?, ove è complemento oggetto. Per te atono, v. 1.4.
3. Tu ricorre nelle Rime di corrispondenza (anche con Dante da Maiano XLVII, cui D. dà del ‛ voi ' in XL, XLII e XLIV), e negli appelli ad Amore, alla morte, a Dio, alle proprie composizioni, a Violetta, alla Pietra e alla liberalità; è indefinito il referente in Rime dubbie XXVI.
3.1. Nessi pronominali con ti, in Rime XLVIII 4 mi t'ha scritto, e CIV 99 li ti mostra; in enclisi, LXIII 3 gittaliti, LXVII 51 vattene (ma CVI 154 te ne va, oltre a XCI 98 te n'anderai).
Ti, complemento oggetto (Rime XCI 87 t'invia o ti ritene) e di termine (XLVIII 3 dir ti prometto), è proclitico con imperativo (CVI 155 t'arresta, e 154 te ne va), tranne in inizio di frase; LXXII 5 Pàrtiti, va via. Con rafforzamento fono-sintattico, CIV 98 fatti.
4. Nel Convivio, tu ricorre 39 volte su 75 in canzoni e citazioni, e 34 volte nel congedo alle canzoni stesse. In altre 11, in citazioni di passi biblici (IV VI 19 Guai a te, terra, lo cui re è fanciullo; XVI 5).
Te tonico è complemento oggetto in II XI 7 intendano te bene, III V 22, IV 5 e II 17. Ti è usato come complemento oggetto e riflessivo (II Voi che 'ntendendo 59 ti priego che ti riconforte) più che come complemento di termine (V 52 ti piace). Di tu si noti l'uso allocutivo al v. 40 Tu non se' morta, ma se' ismarrita, / anima nostra, e III Amor che ne la mente 77 Tu sai che... (cfr. Pd VI 37 e XXV 32; cfr. 5.1.).
5. Nella Commedia la sede di tu è relativamente costante: su 478 attestazioni di tu, 208 sono in sillabe e strutture pur in vario grado ricorrenti, e su 284 di ti, 79 sono nella terzultima sillaba del verso (If II 49 ti solve: è struttura più frequente nell'Inferno, con 41 casi, meno nel Paradiso, con 10) e 35 nella quartultima (If I 130 ti richeggio); in rima le 3 occorrenze di tue.
5.1. Con tu - attestato 219 volte nell'Inferno, 123 nel Purgatorio e 134 nel Paradiso, e ben 15 volte in If XXXIII, 14 in If XXXII e 13 in Pd XXII - iniziano 69 versi: 8 con ‛ tu sei ' (cfr. If I 85), 5 con ‛ tu hai ' (cfr. XXX 127), 7 con ‛ tu vedrai ' e simili (cfr. XI 88), 4 con ‛ tu vuo(i) ' (cfr. V 53), ‛ tu sai ' e simili (cfr. Pd VI 37), ‛ tu credi ' (cfr. If XII 17), 3 con ‛ tu dici ' (cfr. II 13) e 2 con ‛ tu che ' (XXVIII 56 e 131).
5.2. Tu è iterato in If XXXIII 62-63, II 140 tu duca, tu segnore e tu maestro, analogo a Pg VI 137 tu ricca, tu con pace e tu con senno, e XIII 19 Tu scaldi il mondo, tu sovr'esso luci.
5.3. Dei 69 versi in cui tu è nella seconda sillaba, 9 iniziano con l'appellativo ‛ o tu che ' (cfr. If IV 73), 19 con ‛ che tu ' (cfr. I 113), 16 con ‛ se tu ' (XI 85), 9 con ‛ e tu ' (III 88), 6 con ‛ ma tu ' (I 76) e 3 con ‛ or tu ' (XXXII 88).
Dei 22 versi in cui tu è nella terza sillaba, 4 cominciano con ‛ come tu ' (If VI 54), 6 con ‛ e / ma / or se tu ' (X 82) e 2 con ‛ ciò che tu ' (XXVI 74, Pd XXXIII 35) e ‛ perché tu ' (Pd VI 31, XXXIII 31).
5.4. In 48 versi tu è la terzultima sillaba del verso (tu puoi, If XIII 89, XXII 43, Pg XXXIII 94; tu vedi, Pd III 29, VI 20, XXXII 9; cfr. XXX 71 tu vei, e If XXIX 12 e Pd XIII 114 tu non vedi) e in 69 la quartultima (cfr. If XII 27 tu ti cale con XXII 113).
5.5. Te tonico (10 volte nel XXXIII del Paradiso e 9 nel II dell'Inferno) è 26 volte nella seconda sillaba del verso (cfr. le iterazioni enfatiche di Pd XXXIII 19-20 In te misericordia, in te pietate, / in te magnificenza, in te s'aduna, e di Pg XXII 73 Per te poeta fui, per te cristiano) e in rima in Pg XII 43. È complemento oggetto in 16 luoghi (con rilievo ritmico in If XXXIII 86 d'aver tradita te, e 84 annieghi in te ogne persona, ove il risalto è sottolineato dalla dieresi), e dipende da ‛ vedere ' in Pg VI 149, XII 38, XXXIII 73. Se ne noti l'uso in esclamazioni (If II 134 e te cortese...!, XVI 81 felice te, Pg XXVI 73 Beato te), iterazioni (Pg XXVII 142 io te sovra te corono e mitrio, Pd XXXIII 124-126) e contrasti (Pg XXIV 42 e te e me col tuo parlare appaga).
5.5.1. Il nesso ‛ te ne ' ricorre 8 volte (cfr. If XVII 67 Or te ne va); è apparente in Pd II 58 quel che tu da te ne pensi, scandito su tu e te.
Ten - 6 volte nell'Inferno e 2 in ciascuna delle altre cantiche - è commutabile con ti con ‛ andare ' (If X 23 ten vai, XXVII 21, Pg XIV 11) e ‛ venire ' (Pd X 101), mentre in altri sintagmi ‛ ne ' indica argomento o causa (If XVI 75 ten piagni) o provenienza (Pd IX 110 le tue voglie piene / ten porti).
5.6. Per te stesso chiude il verso in If XX 20, Pd IV 92 e XVII 69; da te medesmo è in Pg III 63.
5.7. Delle 284 attestazioni dell'atono ti, 124 fungono da complemento di termine (If VI 90 più non ti dico e più non ti rispondo), 63 da complemento oggetto (If III 93 più lieve legno convien che ti porti) e 87 sono in perifrasi riflessive (21 in proclisia, con imperativo). Ti è posposto a mi (Pg VII 19 mi ti mostra, XVI 52, Pd I 22, III 48 mi ti celerà, VIII 52), ‛ (i)l ' (Pg XXXIII 119; Pd XXIV 105 il ti giura), e ‛ la ' (Pg X 89 la ti farà), ma anteposto a ‛ si ' (Pd III 109 ti si mostra, IV 91, VIII 112 ti s'imbianchi, XXI 69).
5.8. Della sessantina di attestazioni enclitiche di -ti, 20 sono dopo infinito (rimano oltrarti e aiutarti, Pd XXXII 146 e 148) e 14 dopo imperativo (If IX 55, X 31, Pg IV 44, XVIII 131, XXVII 32 e Pd XVIII 20 Volgiti; If XXX 118, Pg V 133, XVII 1 e XXVII 22 Ricorditi; If III 89 e XII 19 Pàrtiti; XXI 118 Tra'ti); dopo esortativo, If XV 119 sieti.
Il rafforzamento fonosintattico è in fatti (If XXXI 134), darotti (Pg XXXIII 136), farotti (XXVI 91), dirotti (If II 50 e 86) e trarrotti (I 114). La sincope di -i finale del verbo, in tra'ti (cit.) e ricordera'ti, If XXVIII 106 (v. 2.1.); in Pd XXVI 23, il sincopato convienti (in rima). Mosterrolti (If XXXII 101) è l'unico nesso enclitico uscente in -ti.
Mentre l'enclisi di fieti, penultima parola del verso in Pg XV 32 e XVIII 17, è dovuta alla legge Tobler-Mussafia (cfr. Pg XIII 148 E cheggioti), non lo sono dovessiti (Pg XXXI 27, però a inizio di verso) e dovieti (XXXI 48).
5.9. Col tu D. dialoga con la maggior parte delle anime - da Virgilio a Stazio, da Ugolino a Beatrice (cfr. Pd XXXI 85 Tu m'hai di servo tratto a libertade: ma D. le si rivolge con il ‛ voi ' in Pg XXXIII 30, 83 e 92) -, e gli danno del tu anche quelle - come Cavalcante, Brunetto Latini, Iacopo Rusticucci, Farinata e Cacciaguida - cui egli si rivolge con il ‛ voi ' (v.). Per il tu al lettore, v. If XXXIV 23, Pg IX 70, Pd X 22.
5.10. Anche nella Commedia, tu, più frequente in proposizione dipendente, è posposto al verbo nelle interrogative (If I 79, II 106-107 Non odi tu... / non vedi tu...?), nelle poche iussive (If XIII 82 e Pg XIV 5 domandal tu; Pg XX 10 Maladetta sie tu, Pd XV 47 Benedetto sie tu) e nei 10 casi di anastrofe, con rilievo ritmico, del soggetto (cfr. If XX 114 ben lo sai tu, Pd XVI 7 Ben se' tu manto, XVIII 133 Ben puoi tu dire, XXXII 13, e 49 Or dubbi tu).
5.10.1. Tu contrasta con io (If IV 15 Io sarò primo, e tu sarai secondo, Pg V 103 Io dirò vero, e tu 'l ridì tra ' vivi) e con ella (Pd XVII 66 ella, non tu, n'avrà rossa la tempia). È ridondante in If XXII 126 Tu se' giunto! (non forse in Pg IV 114 Or va tu sù, ché se' valente!). È seguito da stesso in Pd I 88.
6. Delle circa 310 attestazioni di tu nel Fiore si ricordino la posposizione, sia ritmicamente e contestualmente giustificata (LXIV 4 fa che pianghe tu sanza dimora) sia colloquiale e senza risalto ritmico (XC 5 Di lor non puo' tu trarre cosa certa), e in proposizione interrogativa (CXVII 2 Or non credi tu...?). Ti è di fronte a imperativo, in XXXVII 12 Or ti parti da lui, LXI 2; te tonico è complemento oggetto nel contrasto di XLII 14 te ne pregio, e lui tengo a signore.
Te è atono, ma meno frequente di ‛ ti ' nei contesti affini di LIII 12, CXLV 12 i' te dico, CLV 9 i' te dica, e 11, CLX 6 'l te crederanno, CXCIX 4, CCIX 8, CCX 5, CXXIX 6. È pleonastico in CCXXI 7 i' te non potrei / farti ricoverare. Te ne ricorre 8 volte (CXCIX 11 te ne verrai); con ti invece di ‛ te ' in CXV 12 ti ne lieva, " lèvatene ". In sintagma riflessivo in LXIV 14 il fatto che ti sai.
In LIX 6 ci ti metto (ma CCIII 9 ti ci ha... menato), LXIII 8 la ti passi, CXLII 2 le ti manda, CXLIII 4 'l ti donò, e 7, CLXXIII 2 gli ti se' ... data, ti segue altra particella.
7. Nel Detto ricorrono 15 volte ti (vv. 307 ti ricorde, " ricòrdati ", 440 ti tieni, " tienti "), 12 tu (v. 124 Di' tu) e t', 2 te tonico e una volta te ne (v. 106).