Tsunami
Con tale termine, che in giapponese significa "onda di porto", si definisce quel fenomeno per cui una serie di onde, causate in genere da un forte sisma sottomarino, si propaga dando luogo allo spostamento di masse d'acqua. La loro forza distruttiva è in funzione dell'altezza della colonna d'acqua sollevata e della distanza delle linee di costa dall'epicentro del sisma. Lo spostamento dell'acqua si propaga progressivamente e crea onde lunghe (generalmente qualche centinaio di chilometri) e di grande durata (qualche decina di minuti), che, giunte in prossimità delle coste, trovano fondali sempre più bassi e perciò tendono a sollevarsi ulteriormente. Uno t. con onde alte 2 o 3 m può rivelarsi devastante se la quantità d'acqua trasportata si abbatte su coste basse, prive di ostacoli naturali o artificiali, e densamente popolate, dove non siano state adottate misure di prevenzione e di protezione da questo tipo di rischio.
Uno t. catastrofico fu innescato da un sisma sottomarino occorso il 26 dicembre 2004, alle ore 7:59 locali, con epicentro a 30 km di profondità, al largo delle coste occidentali dell'isola di Sumatra, 255 km a Sud - Sud-Est della città indonesiana di Banda Aceh. Si è trattato del quarto evento sismico in ordine di magnitudo (9,0 della scala Richter) verificatosi a partire dal 1900, e del più devastante t. mai registrato finora (v. terremoto). Le vittime furono 283.100, ripartite tra l'Indonesia (108.000) e altri nove Paesi dell'Asia meridionale e dell'Africa orientale.