CORAZZATE, TRUPPE (o truppe meccanizzate o motomeccanizzate o motocorazzate)
Sono così definiti quei reparti militari dotati di mezzi da combattimento blindati a cingoli (carri armati, semoventi), su ruote (autoblindo, automezzi da ricognizione, automezzi protetti per trasporto truppe), semicingolati (automezzi speciali adibiti a trasporto truppe e materiali). Si distinguono dalle truppe motorizzate perché queste, pur avendo in dotazione organica tutti gli automezzi occorrenti per il loro trasporto, giunte a contatto col nemico, combattono a piedi, mentre il mezzo blindato delle truppe corazzate serve principalmente per il combattimento.
Nella sua attuale accezione il termine truppe corazzate fu usato per la prima volta nel 1934 quando sorse in Germania la prima grande unità corazzata. Unità carriste del genere dell'esercito britannico precedentemente costituitesi si denominarono "meccanizzate". L'affermazione di tali truppe è da ricercarsi nel progresso tecnico dei mezzi, in particolare del carro armato, che consentì risultati decisivi nella cooperazione carro armato-fanteria e, mediante l'impiego di grandi unità interamente corazzate in cooperazione con l'aviazione e con grandi unità di tipo normale, risolse in campo strategico il problema dello sfruttamento del successo. Le truppe corazzate costituiscono arma offensiva per eccellenza; è perciò naturale che nella pausa tra i due conflitti mondiali abbiano avuto particolare sviluppo in Germania che si riprometteva una guerra rapida e decisiva. La fanteria trova nelle truppe corazzate il suo più potente strumento di rottura. Le truppe corazzate assolvono ora ai compiti che furono, specie nel Quattro-Cinquecento, peculiare patrimonio della cavalleria. Profilo proprio del personale inquadrato in reparti corazzati: altissima specializzazione congiunta ad elevato spirito combattivo. Caratteristiche queste che richiedono accurata selezione, lungo e dispendioso addestramento.
Germania. - Pochi anni dopo la fine della prima Guerra mondiale furono ripresi studî ed esperimenti per la costruzione di carri armati. Il gen. Lutz, nominato nel 1931 ispettore delle truppe motorizzate, può considerarsi il creatore delle truppe corazzate germaniche. Quando, nel 1933, la Germania rivendicò il proprio diritto al riarmo, la meccanizzazione ebbe il più ampio sviluppo. Il 1° luglio veniva creato il Kommando der Panzertruppen e, nell'ottobre sorgevano tre Panzerdivisionen mediante la trasformazione delle tre esistenti di cavalleria. Successivamente venivano costituiti battaglioni e reggimenti carri armati destinati ad operare con le divisioni di fanteria. Nell'ottobre 1937 si formavano una brigata corazzata autonoma e una brigata leggera motomeccanizzata. Nel 1938 parallelamente alla raddoppiata produzione di carri armati, la brigata leggera motomeccanizzata si trasformava in 1ª divisione leggera, cui seguivano altre 3 divisioni dello stesso tipo. Partecipavano così alla campagna di Polonia (settembre 1939): 3 divisioni corazzate, 1 brigata corazzata, 3 divisioni leggere corazzate, 8 reggimenti carri armati in rinforzo ai corpi d'armata. La divisione corazzata comprendeva: 1 plotone mitraglieri motocorazzato, 1 brigata corazzata su 2 reggimenti carri, 1 brigata cacciatori (fanteria) su 1 reggimento a 3 battaglioni e 1 battaglione motofucilieri, 1 gruppo controcarro, 1 reggimento artiglieri motorizzato, 1 gruppo artiglieria contraerea, 1 battaglione pionieri motorizzato, 1 squadriglia aerea da ricognizione su 12 apparecchi, elementi dei servizî motorizzati. In totale: 11.000 uomini, 270 carri armati leggeri, 130 carri pesanti, 50 autoblindo, 24 obici da 105, larga dotazione di mezzi radio. Come dimostrò l'impiego in Polonia nel 1939 e in Francia nel 1940, la struttura della divisione corazzata era tale da consentire la sostituzione della divisione di cavalleria nei suoi compiti strategici, mentre la potenza d'urto e di fuoco la rendevano idonea alla rottura. La fanteria, che rappresentava circa 1/4 degli organici della divisione, si rivelò insufficiente ai compiti di sfruttamento immediato dell'azione dei carri ed occupazione delle posizioni da essi raggiunte. Difficile inoltre si rivelò il rifornimento logistico della grande unità una volta lanciata, con comunicazioni lunghe, precarie e in più punti interrotte. Problema gravissimo e di soluzione quanto mai difficile: il rifornimento del carburante necessario a così imponente complesso di motori di larghissimo consumo. Sulla base degli organici iniziali e delle esperienze eseguite nella campagna estiva dell'Ucraina, lo S. M. tedesco rimaneggiò profondamente la struttura della divisione corazzata: diminuzione a circa la metà del numero dei carri armati, aumento della fanteria, introduzione di carri armati di maggior peso e più potentemente armati, aumento dell'artiglieria. All'inizio del 1942 la divisione corazzata tedesca risultava composta di 1 reggimento carri su 2 battaglioni (ciascun battaglione su 2 compagnie carri leggeri e 1 carri medî), 1 brigata di fanteria su 2 reggimenti di fanteria (ciascuno su 2 battaglioni e una compagnia cannoni per fanteria), 1 battaglione controcarri (su 3 compagnie con pezzi da 50 e da 20 mm.), 1 battaglione esplorante motorizzato (su 1 compagnia autoblindo, 3 compagnie motociclisti e 1 compagnia armi di accompagnamento), un reggimento artiglieria motorizzato su 2 gruppi leggeri e 1 pesante campale, 1 battaglione pionieri motorizzato, 1 battaglione collegamenti ed elementi dei servizî motorizzati. In complesso: 160 carri armati, circa 4500 automezzi. Nel corso del 1942 la divisione corazzata subiva una nuova evoluzione dovuta all'adozione di un nuovo tipo di carro armato pesante, il Panther da 45 t., armato con cannone da 75. Il battaglione esplorante fu interamente dotato di autoblindo. Dei 2 battaglioni del reggimento carri uno veniva dotato di carri Panther. In uno dei reggimenti di fanteria uno dei battaglioni era dotato di semicingolati in misura sufficiente per il suo autotrasporto al completo. Veniva così assicurata completa aderenza della fanteria all'azione dei carri. Numerose artiglierie controcarro e di accompagnamento venivano assegnate al reggimento di fanteria. Il reggimento di artiglieria veniva accresciuto di 1 gruppo semovente destinato all'azione di accompagnamento dei carri. Il carro armato Panther, coi pezzi da 75 a fortissima velocità iniziale, non era infatti idoneo ad agire su obiettivi di scarse dimensioni verticali come quelli offerti dalle armi anticarro in postazione; allo scopo era invece pienamente idoneo il pezzo semovente per caratteristiche di traiettoria e di proietto impiegato. Tale fisionomia la divisione corazzata tedesca conservò pressoché inalterata negli anni successivi, salvo l'adozione nel 1943 dei carri armati Tiger da 54 tonn. con cannoni da 88 e di semoventi completamente blindati, a prova di schegge prima e a corazza più spessa poi. Su questi organici le divisioni corazzate tedesche combatterono l'ultima battaglia nella primavera del 1945. Divisioni corazzate e motorizzate furono inquadrate nelle campagne di Polonia, Francia, Ucraina, in corpi d'armata e armate motocorazzate. Sul fronte libico l'Afrikakorps fu interamente costituito da truppe corazzate: due divisioni di cui una leggera.
Inghilterra. - Nel 1937 il Royal Tank Corps comprendeva una brigata costituita su 4 battaglioni carri di cui 1 carri leggeri, 2 battaglioni autonomi in territorio nazionale, 1 battaglione carri in Egitto, 8 compagnie carri leggeri in India. Negli anni 1938 e 1939 venivano costituite 2 divisioni corazzate: la 1ª divisione blindata leggera mobile che comprendeva 2 reggimenti di cavalleria motorizzata e 1 di carri, 2 reggimenti artiglieria pesante. La 2ª divisione era invece costituita da 1 brigata leggera blindata su 3 reggimenti, 1 brigata pesante su 3 battaglioni carri medî (detti incrociatori) e 1 reggimento artiglieria pesante. Mentre la divisione del primo tipo era in funzione di rottura e di accompagnamento della fanteria (continuazione dei compiti che furono caratteristici dei carri armati nella prima Guerra mondiale) l'altra divisione è costituita da una massa mobilissima di carri armati e di autoblindo, unità di fanteria e artiglieria motorizzate, dotata di grande potenza d'urto e di fuoco, destinata ad assumere le funzioni strategiche già affidate alle divisioni di cavalleria. In seguito all'esperienza conseguita sui campi di battaglia di Francia nella campagna del maggio-giugno 1940, la struttura organica della divisione corazzata fu ulteriormente modificata; 1 reggimento da ricognizione (Armoured car regiment), 2 brigate corazzate ciascuna delle quali comprendeva: 3 battaglioni carri e 1 battaglione di fanteria motorizzata, 1 gruppo sostegno composto da 1 battaglione sostegno, 1 reggimento artiglieria campagna, 1 gruppo artiglieria controcarro, 1 gruppo artiglieria contraerea, elementi del genio servizî. In totale la divisione si componeva di circa 14.000 uomini, oltre 200 carri armati, 70 autoblindo, oltre 2500 automezzi. Il tono dei battaglioni carri era dato da carri incrociatori, che per peso (14 t.), potenza della bocca da fuoco installata e velocità (60 km. orarî) accoppiavano alla potenza offensiva intrinseca notevole mobilità. Nel 1942 la divisione corazzata subiva un nuovo rimaneggiamento, dovuto essenzialmente alla necessità di più armonica dosatura delle aliquote fanteria-carri, nonché di alleggerimento di un complesso organico logisticamente pesante. La divisione corazzata tipo 1942 era perciò costituita da: 1 brigata corazzata su 3 battaglioni carri, 1 brigata di fanteria motorizzata, 1 brigata di artiglieria composta da 2 reggimenti artiglieria da campagna, 1 reggimento artiglieria controcarro, 1 reggimento artiglieria contraerei, 1 battaglione genio, servizî. La divisione corazzata conservava tale fisionomia, salvo leggere varianti, sino alla fine della guerra. Nel 1942 ad el-‛Alamein comparvero per la prima volta, nelle divisioni corazzate britanniche, i carri armati Sherman e semoventi forniti dagli Stati Uniti.
Francia. - Nel 1940 l'esercito francese era dotato di oltre 2000 carri armati moderni e di qualche centinaio di autoblindo. Essi erano ripartiti in 6 divisioni corazzate e una ventina di battaglioni non indivisionati da decentrare in rinforzo alle divisioni di fanteria. Le truppe corazzate francesi subirono la superiorità delle unità similari tedesche soprattutto per la mancanza di una dottrina d'impiego. Nel quadro dell'azione difensiva, che improntò tutta la regolamentazione francese, le funzioni dei reparti corazzati furono limitate a contrattacchi locali. Nel 1945 prese parte alla liberazione della Francia una divisione corazzata francese ricostituitasi con mezzi alleati.
URSS. - All'inizio della guerra le truppe corazzate erano inquadrate in battaglioni e reggimenti, normalmente assegnati ai corpi d'armata, a rinforzo delle divisioni. Compiti affidati alle unità carriste: accompagnamento della fanteria e azione lontana per lo sfruttamento del successo. In conseguenza erano assegnati: reparti carri medî e pesanti ai corpi d'armata per rinforzo delle divisioni di fanteria, unità carri leggeri e autoblindo alle divisioni di cavalleria. Mancava, al contrario, la grande unità corazzata. Cosicché, nella prima fase della guerra, i Russi non effettuarono azioni a massa di carro. Soltanto nella seconda metà del 1942, per l'adozione di un nuovo tipo di carro pesante e per l'esperienza fatta sorsero i primi corpi corazzati. Essi erano costituiti di: 1 reparto esplorante, 3 reggimenti carri, 1 reggimento di fanteria motorizzato, 1 reggimento di artiglieria che comprendeva cannoni semoventi per l'accompagnamento dei carri e per la difesa contraerea, 1 battaglione pionieri, 1 battaglione collegamenti, 1 battaglione artieri specializzati per le riparazioni stradali e il passaggio dei corsi d'acqua, elementi dei servizî. Il reggimento carri era composto di 2 battaglioni (ciascuno su 2 compagnie di 10 carri), una batteria contraerea e un battaglione cacciatori. La cooperazione fanteria-carri era perciò ricercata soprattutto nell'interno dello stesso reggimento carri. Esasperazione del concetto di cooperazione: una compagnia di cacciatori moveva all'attacco montata sui carri. Il corpo corazzato disponeva in totale di 165 carri armati. Da un semplice raffronto con la divisione corazzata tedesca - pur ad articolazione diversa - appaiono fondamentali analogie organiche dovute alle stesse esperienze che i due eserciti in lotta avevano tratte nel primo anno di guerra. Il corpo corazzato disponeva infatti dello stesso numero di carri della divisione similare tedesca e poteva sviluppare una quasi eguale potenza di fuoco. Alcuni reggimenti carri furono assegnati alle divisioni di cavalleria incrementandone così notevolmente la potenza d'urto e di fuoco. I nuovi corpi corazzati russi, verso la fine del 1942, entrarono in azione per la prima volta nella controffensiva di Stalingrado. Nelle operazioni svoltesi negli anni seguenti si affermarono sulle divisioni corazzate tedesche per la maggior mobilità ad essi conferita da una specifica e meglio rispondente organizzazione per il passaggio dei corsi d'acqua ed il superamento di interruzioni stradali. I carri armati russi si rivelarono inoltre meglio adatti alla natura del terreno.
S. U. - La divisione corazzata nord-americana, all'atto dello sbarco in Africa Settentrionale nel novembre 1942, era costituita da 1 brigata carri su 3 reggimenti che assommavano in totale 500 carri, 1 brigata cosiddetta di appoggio che comprendeva 1 reggimento di fanteria dotato al completo di mezzi semicingolati, un reggimento di artiglieria, 1 reggimento da ricognizione, il genio con 1 compagnia pontieri, 1 gruppo di cacciacarri (destroyers) e i servizî. I carri medî erano di tipo Sherman, quelli leggeri del tipo Grant. Durante la campagna di Tunisia, nella quale gli Sherman subirono la superiorità dei carri tedeschi Panther, si palesarono gravi difetti di costituzione organica dovuti alla difficile comandabilità, all'eccessivo peso logistico richiesto dalla grande unità ed all'insufficienza della fanteria rispetto ai carri. Furono allora introdotte notevoli modifiche di struttura: soppressione dei cacciacarri, riduzione del numero dei carri, abolizione del gruppo contraereo nel reggimento di artiglieria; il comando della brigata di appoggio fu soppresso e furono invece predisposti 3 comandi di raggruppamento tattico che servivano ad articolare le forze in 3 gruppi di combattimento a costituzione diversa e da adeguarsi, volta a volta, a compiti e situazione particolari. Ciascun gruppo di combattimento comprendeva aliquote di carri, 1 battaglione di fanteria, elementi del genio, gruppi di artiglieria ed elementi leggeri da ricognizione. Fu invece confermata la costituzione del reggimento da ricognizione su autoblindo, carri da esplorazione (scout cars) e cannoni da 105 montati su scafo Sherman. Nelle battaglie di Normandia e di Germania gli Americani impiegarono 15 divisioni corazzate delle quali 13 normali e 2 leggere. Inoltre, in ciascun reggimento da ricognizione delle divisioni di fanteria esisteva 1 squadrone carri leggeri. Quasi tutte le divisioni di fanteria in offensiva ebbero largo concorso di carri armati. L'attuale divisione corazzata degli Stati Uniti può considerarsi la più potente unità del genere che oggi esista, come ha dimostrato l'esperienza degli ultimi due anni di guerra. Essa è dotata dei mezzi più moderni ed ha conservato la potenza della divisione corazzata di vecchio tipo aumentando l'aliquota di fanteria in proporzione al numero dei carri. Essa comprende: 4 battaglioni carri di cui 3 carri leggeri e 1 pesanti, 4 battaglioni di fanteria, 1 battaglione esploratori su carri leggeri; 3 gruppi obici da 155, 3 gruppi da 105, 1 gruppo cannoni da 55, 1 gruppo contraereo mitragliere da 50 mm. e cannoni da 40 mm. semoventi, 1 battaglione genio che dispone di 15 compagnie di cui 1 pontieri (i materiali del genio sono trasportati da veicoli cingolati, normalmente telai di carri armati), 1 battaglione operai, 1 battaglione servizî, elementi varî. Le caratteristiche della nuova grande unità corazzata statunitense possono sintetizzarsi in: articolazione su gruppi di combattimento nei quali fanteria e carri armati trovano armonia e proporzione; fanteria che per entità e armamento è in grado di assumere atteggiamento difensivo anche prolungato; carri (circa 360) del tipo più moderno che assicurano massima potenza d'urto e di fuoco; artiglierie: raggruppate in 3 aliquote corrispondenti ai 3 diversi compiti: da 155 per la preparazione e l'appoggio di massa, da 105 per l'appoggio e l'accompagnamento, tutte su semoventi (esse assicurano un'azione tempestiva e aderente a quella dei carri e della fanteria), mitragliere da 50 e da 40 (circa 70 bocche da fuoco) che garantiscono un'azione contraerea efficace alle colonne in cui la divisione potrà articolarsi; il genio in misura e con dotazioni tali da assicurare il rapido superamento delle interruzioni, i mezzi radio largamente distribuiti danno sicurezza di collegamento continuo in modo particolare tra i reparti di fanteria e quelli di carri.
È allo studio un nuovo tipo di carro da assegnare al battaglione carri pesanti, così da renderlo idoneo a superare le più forti resistenze e a combattere in condizioni di sicura superiorità contro unità carri similari. La nuova divisione corazzata sarà composta da circa 15.000 uomini. Infine, è stata prevista l'assegnazione organica di 1 battaglione carri a ciascuna divisione di fanteria.
Italia. - Nel 1937 sorse in Italia la prima brigata corazzata su 1 reggimento carri armati, 1 reggimento bersaglieri, 1 gruppo artiglieria. Nel 1938 la brigata si trasformò in divisione corazzata "Ariete". Questa, con la divisione "Littorio" e con la "Centauro", costituì nel 1939 il corpo d'armata corazzato, nell'armata del Po. Nel 1940 la divisione "Centauro" fu mandata in Albania e l'"Ariete" in Libia. Quest'ultima partecipò a tutte le operazioni dal 1940 al 1942 e venne più volte ricostituita. Fu pressoché distrutta nelle azioni impegnate a protezione del ripiegamento dalle posizioni di el-‛Alamein. La "Centauro" combatté in Albania sul fronte di Valona e partecipò all'occupazione del Montenegro spingendosi dal settore scutarino sulla costa dalmata fino a Ragusa. Rimpatriata, raggiunse l'Africa settentrionale alla fine del 1942, combattendo in Tripolitania e sul fronte tunisino nella battaglia del Mareth dove subì gravissime perdite. I suoi resti scomparvero nell'ultima battaglia della Tunisia. La "Littorio" partecipò nel 1941 all'occupazione della Dalmazia. Ricostituita nel 1942 su carri medî M. 13/40 fu mandata in Africa. Prese parte alle operazioni svoltesi attorno a Tobruch; nella battaglia del giugno 1942 si spinse fino ad el-Qaṭṭārah. Fu distrutta nella battaglia di el-Alamein.
Le divisioni corazzate italiane erano costituite di: 1 reggimento carri armati medî su 3 battaglioni, 1 reggimento bersaglieri motorizzato, 1 battaglione controcarri, 1 reggimento artiglieria che disponeva di 2 gruppi semoventi da 75/18 su scafi da carro M. 13/40. Nel nuovo esercito italiano è prevista la ricostituzione di alcuni raggruppamenti corazzati. Già è in funzione la scuola carrismo.