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tropo

Dizionario di filosofia (2009)
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tropo


Dal lat. tropus, gr. τρόπος, affine a τρέπω «volgere; adoperare con altro uso». Accanto a quello generale di «modo, modalità», il termine acquisisce un significato specifico nella filosofia antica, con sfumature diverse a seconda dei contesti. Nella logica peripatetica, τρόπο (sono i «modi del sillogismo», ossia le modalità con cui il predicato inerisce o non inerisce al soggetto (Analitici primi, I, 8, 29b e segg.); nel pensiero scettico t. della sospensione dell’assenso sono gli argomenti fondamentali con cui gli scettici antichi sostenevano la loro posizione di assoluto agnosticismo (➔ scetticismo). La tropologia ricopre un ruolo centrale nell’ambito dell’indirizzo scettico, nel quale i t. sono «le categorie del dubbio»; le principali fonti che permettono di ricostruirne la mappa sono Diogene Laerzio (Vite dei filosofi, IX, 79-89), Filone di Alessandria (De ebrietate) e Sesto Empirico (Schizzi pirroniani, I, 31 e segg.). La formalizzazione della tropologia scettica si ha nel 1° sec. a.C. con Enesidemo, il quale aveva indicato dieci modalità di argomentazione che conducono a sospendere il giudizio sulla verità o falsità delle tesi avanzate dai dogmatici. Essi descrivevano le situazioni che danno origine a opinioni contrastanti o addirittura contraddittorie, per es., la diversa costituzione degli individui, la quale dà luogo a percezioni diverse degli stessi oggetti, così come le differenze di educazione o delle leggi originano diverse valutazioni di ciò che è buono o cattivo, giusto o ingiusto. Sulle orme di Enesidemo, Agrippa, nel 1° sec. d.C., individuò altri cinque t., ai quali Sesto Empirico aggiunse altri due (Schizzi pirroniani, I, 178-179), pur dichiarando programmaticamente di non voler affermare nulla né intorno al loro numero, né intorno al loro valore. Se assunti categoricamente, infatti, i t. esporrebbero all’accusa di dogmatismo.

Vedi anche
verità verità Conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva. filosofia 1. Definizione e criterio di verità Nella storia della filosofia il concetto di verita è stato concepito in almeno due diverse prospettive, l’una ontologica, l’altra strettamente connessa al discorso umano. Nella prospettiva ... metafisica Branca della filosofia che, tradizionalmente, mira a individuare la natura ultima e assoluta della realtà al di là delle sue determinazioni relative, oggetto delle scienze particolari. 1. Origine e impiego del termine Il nome della metafisica, che si presenta nella tradizione come il vertice della ... retorica L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace. 1. Le origini e l’età antica 1.1 La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), sotto lo stimolo della necessità oratoria, incrementata dalla lotta politica e dalle controversie ... filosofia Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento. 1. Definizioni La filosofia può definirsi come una forma di sapere che, pur nella grande ...
Vocabolario
tròpo
tropo tròpo s. m. [dal lat. tropus, gr. τρόπος; affine a τρέπω «volgere; adoperare con altro uso»]. – 1. Metafora, e in genere traslato, come figura retorica di carattere semantico: l’abuso dei t.; usa qui l’autore un t., il quale si chiama...
tròpo-
tropo- tròpo- [dal tema gr. τροπο-, affine a τρέπω «volgere» (cfr. τροπή «rivolgimento, mutazione»)]. – Primo elemento di parole composte della terminologia scientifica, di formazione moderna, nelle quali significa genericamente «il volgersi»...
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