trombina
Enzima proteolitico, appartenente al gruppo delle proteasi, che converte il fibrinogeno in fibrina nel processo di coagulazione (➔) del sangue. La t., nota anche come fattore IIα, si forma per attivazione della protrombina (fattore II) grazie all’azione del complesso protrombinasi (composto da una proteinasi, o fattore di Stuart o fattore X, dal fattore Vα, da ioni Ca2+ e da fosfolipidi). L’azione della t. ha luogo nelle fasi finali della ‘cascata’ a più stadi dei processi di coagulazione ed è comune sia alla via estrinseca sia a quella intrinseca. La cascata è ulteriormente amplificata dall’azione che la t. può esercitare anche sui primi stadi, poiché essa accelera l’attivazione del fattore V e del fattore VIII, che sono i cofattori proteici non proteolitici, rispettivamente nell’attivazione della protrombina e del fattore X. Se l’attività della t. non fosse controllata, si verificherebbero pericolose coagulazioni casuali del sangue; per questo è necessaria la presenza di proteine plasmatiche specifiche, dette antitrombine, che esplicano azione antagonista. In partic., l’antitrombina III si lega in modo irreversibile al sito attivo della t., disattivandola rapidamente. Antitrombine sono poi da considerare tutti gli anticoagulanti, dato che agiscono soprattutto esplicando un’azione antitrombinica. Preparati di t. (spugne di t.) sono usati come emostatici locali in chirurgia.