TROGLODITISMO (da Τρωγλοδύται "abitatori di buche", nome di un popolo dell'Egitto, che secondo Erodoto abitava nelle caverne)
È l'uso di abitare in cavità sotterranee, sia naturali, più o meno adattate e ampliate, sia artificiali. È indubitato che l'uomo primitivo, soprattutto in certi climi e in certi ambienti, utilizzò ripari sotto rocce o caverne e grotte naturali per abitazioni; ma il trogloditismo - quale oggi lo constatiamo là dove è più diffuso e costante - non è affatto proprio di gente a uno stadio particolarmente basso di civiltà. Le abitazioni trogloditiche - specie se associate in villaggi - sono nella maggior parte dei casi artificiali, spesso notevolmente complicate, rispondono a speciali condizioni di clima, o a particolari esigenze (difesa), e sono legate all'affioramento di rocce adatte, perché facili a scavarsi, asciutte, ecc. Il trogloditismo è pertanto, piuttosto che una forma di adattamento passivo, una forma di utilizzazione di determinate caratteristiche del suolo in rapporto a condizioni e necessità peculiari. Non di rado, quando le cavità vengono abbandonate come abitazioni permanenti, rimangono per usi temporanei, ovvero per deposito e custodia di vettovaglie, ecc.
Per i varî tipi di cavità ad uso di abitazione e per la loro distribuzione, v. caverna.