ARARIPE, Tristano de Alencar (Junior)
Scrittore brasiliano, nato a Fortaleza (Ceará) nel 1848, morto a Rio de Janeiro nel 1911. Fu romanziere, critico letterario, giurista; ma i numerosi romanzi e le novelle (Miss Kate, Luigina, Il regno incantato, Il nido del beccafiore, Jacina la Marabà, Racconti brasiliani), benché concepiti ed eseguiti con innegabile "distinzione", mancano di quell'abbandono alla realtà delle cose e delle anime, che solo può creare le opere profondamente umane. Più grandi sono state invece la fama e l'influenza del critico. Con Sylvio Romero e José Verissimo egli costituì il triumvirato che dominò la critica letteraria brasiliana tra il 1885 e il primo decennio del secolo XX, quando imperavano incontrastati il positivismo in filosofia, il naturalismo nell'arte narrativa e nel teatro, il parnassianismo, e, in seguito, ma meno, il simbolismo, nella poesia. Dei tre, Araripe Junior era il meno dommatico, il meno proclive alla polemica: formato, come gli altri due, alla scuola del Taine e dello Spencer, temperava l'affermazione dei "grandi principî" con una vaga tendenza al paradosso, e con un certo sorridente scetticismo. Anche nell'austerità della critica riconosceva i diritti della sensibilità e della fantasia. E i suoi profili letterarî (José de Alencar, Gregorio de Mattos, M. Garcia Meroa, Zola y "La Terre", A. de Azevedo, Machado de Assis, Silvio Romero polemista, Dircen, L'estetica di Poe, Lettere sulla letteratura brasiliana, Il movimento letterario del 1893) sono spesso ammirevoli per la composizione armoniosa, per l'erudizione solida e sobria, per l'acume dei giudizî. Fu deputato del Ceará sotto l'impero, e lasciò anche alcuni studî storici: Il Papato, La funzione normale del Terrore, Dialoghi sulla grandezza del Brasile.