TRISCELE (gr. τρισκελής, lat. triquetra)
Figura simbolica, frequente nella monetazione greca e romana; essa è "formata da tre gambe" che si dipartono da un comune centro ed hanno i piedi volti nel medesimo senso, ed è variamente interpretata, come simbolo (di origine orientale) della luna o, più comunemente, del sole, o del moto in genere (cfr. Anthol. Pal., VI, 126).
La triscele si trova su monete di Fliunte, Milo, Egina, Derrones (Macedonia) dei secoli VI e V, e di Ierapitna in Creta (sec. IV); inoltre su monete di varie città asiane (Aspendo, sec. V; Neandria, Selge, secolo IV; Adada, Prostanna, sec. I a. C.; Olba, sec. I d. C.). Come segno tipico - emblema della confederazione licia - sulle monete licie dei secoli V e IV a. C., la triscele (con le varianti di diskeles e tetraskeles) presenta al posto delle gambe uncini o, talvolta, protomi di animali.
In Sicilia essa appare dapprima su monete siracusane dell'età (circa 317-289 a. C.) di Agatocle - del quale era forse la privata impronta sigillare (Hill) - anche con la variante di un gorgoneion nel centro e di ali ai piedi. Durante la guerra di Agatocle contro i Bruzî è impressa anche su monete di Metaponto, Elea e Napoli. Diviene quindi il simbolo dell'isola e come tale, dopo la conquista romana, si trova su monete di Agrigento e, col gorgoneion e spighe tra le gambe, di Panormo e Ieta; in relazione sempre con la Sicilia, appare su monete romane del sec. I a. C. Su un denaro del proconsole Aulo Allieno (circa 47 a. C.) è associata con la figura dell'eroe eponimo dell'isola, Trinacro.
S'incontra, come episema di scudo, in figurazioni vascolari; tra queste, su un'anfora panatenaica del Museo Nazionale di Napoli (Heydemann 3383).
Bibl.: Oltre ai principali trattati di numismatica classica (E. Babelon, B. V. Head, ecc.), v.: A. Holm, Gesch. Sizil., III, Lipsia 1898, p. 680; K. Regling, in Wörterb. der Münzkunde, Berlino 1930, s. v.; G. F. Hill, Coins of ancient Sicily, Westminster 1903; W. Giesecke, Italia numismatica, Berlino 1928, p. 98; E. Curtius, Die knieenden Figuren der altgriech. Kunst, Berlino 1869.