tripartisan
agg. Sostenuto da tre parti, da tre gruppi, da tre partiti.
• del promesso ripristino del diritto soggettivo, cancellato dalla legge di bilancio e indispensabile per la sopravvivenza a breve di tanti giornali, neppure l’ombra. Nemmeno l’emendamento tripartisan Pd, Pdl, Lega sottoscritto in commissione è stato sufficiente a rimuovere il rinnovato diniego del governo. (Dino Greco, Liberazione, 11 febbraio 2010, p. 1, Prima pagina) • Se mercoledì [Silvio] Berlusconi ha cambiato idea, aprendo all’idea di una cabina di regia dei partiti che affianchi [Mario] Monti ‒ lasciando [Pier Luigi] Bersani col cerino in mano del «no» ad una qualsiasi formalizzazione e strutturazione organizzativa di un nocciolo tripartisan ‒ è solo perché nel Pdl è scoppiato un putiferio. (Francesco Lo Sardo, Europa, 23 dicembre 2011, p. 3, New Analysis) • A incaricarsi di un tentativo di mediazione è stato il presidente della Commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre, vicinissimo al ministro [Marco] Minniti: in luglio ha guidato una delegazione tripartisan (Pd, M5S e Fi) al Cairo per chiedere un «segnale» di maggiore cooperazione giudiziaria direttamente al presidente Al Sisi. (Francesca Schianchi, Secolo XIX, 15 agosto 2017, p. 5, Primo piano).
- Espressione inglese composta dal prefisso tri- aggiunto al s. ingl. partisan ‘fautore, sostenitore’.
- Già attestato nella Repubblica del 24 settembre 1997, p. 18, Mondo (Arturo Zampaglione).