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TRILUSSA

di Emilio Cecchi - Enciclopedia Italiana (1937)
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TRILUSSA

Emilio Cecchi

. Pseudonimo anagrammatico del poeta romanesco Carlo Alberto Salustri, nato a Roma, dove vive, il 26 ottobre 1873: la madre, bolognese; il padre, d'Albano. Come Pascarella, anche Tr. disegna, nei ritagli di tempo; e si è illustrato due volumi: Cento favole, Cento apologhi. Cominciò a stampare qualche sonetto, sul Don Chisciotte e sul Messaggero, intorno al 1890. Le date principali delle sue prime pubblicazioni sono le seguenti: Quaranta sonetti romaneschi (1895); Altri sonetti (1898); Favole romanesche (1900); Caffè-concerto (1901); Er Serrajo (1903). A lato della produzione poetica, diede qualche racconto e novella, mai raccolti in volume.

Nella tradizione romanesca, il sonetto del Belli era stato ripreso dal Pascarella; che tosto, con forte disciplina letteraria, e nell'influsso carducciano, portò all'epica cotesta forma; e in Villa Gloria, nella Scoperta de l'America, ecc., adoperò il sonetto come una strofe. Il sonetto di Tr. non è trattato nello spirito del Belli, né in quello del primo Pascarella, col popolano che racconta e commenta. È semplicemente una cronaca satirica d'incidenti e minuzie della vita quotidiana, compromessi dell'interesse e della vita politica, ecc. Del resto, Tr. abbandonò assai presto il sonetto, quasi completamente, come forma meno congeniale. Il suo vero titolo è la creazione, intorno al 1907, d'un tipo di favola che, nella prima idea, avrebbe dovuto essere una sorta di parodia delle favole classiche, ma si sciolse subito in libere invenzioni, metricamente sempre più variate. Nel corso d'un trentennio la favola trilussiana (Ommini e bestie, 1908; Nove poesie, 1910; Le storie, 1915; Lupi e agnelli, 1919; Le cose, 1922; La gente, 1927; Libro N. 9, 1929, ecc.) è venuta continuamente condensandosi, e salendo di tono; al tempo stesso semplificandosi nel vocabolario e nella grafia; in modo da recare la forte impronta del dialetto, ma senza i realistici appesantimenti e le durezze del dialetto.

Nella sua Storia della letteratura italiana (1936), A. Momigliano considera il Tr. il poeta satirico del nostro tempo, "che ha seguito le vicende morali e politiche dell'Italia con favole in cui gli atteggiamenti epigrammatici turbano la sua naturalezza di raccontatore e di ritrattista, le sue movenze romanescamente apatiche, e la nobile - e talora lirica - malinconia di moralista e di descrittore". Della sua lingua osserva P. Pancrazi (Scrittori italiani del Novecento, 1934) che, invece di romanesco, "è piuttosto un gergo furfantino che per raggiungere una raillerie anche più pungente, scorcia il pensiero e l'immagine. Certo, piace com'è, tanto bene esso s'accorda a quel che ha da dire".

In parte ritoccata e riveduta, l'edizione definitiva fu cominciata a raccogliere dal Mondadori, Milano, intomo al 1919; ed è ora al quattordicesimo volume. Volumi di favole, tradotte in spagnolo, portoghese e romeno; favole sparse, tradotte in riviste francesi, inglesi e tedesche.

Bibl.: Oltre al Momigliano e al Pancrazi, cit., cfr.: F. Martini, Simpatie, n. ed., Milano 1926 (ristampato come prefaz. a Campionario, Roma 1931); G. A. Borgese, La vita e il libro, I, 2a ed., Bologna 1928; S. d'Amico, Tr., Roma 1925, e in Corriere della sera, 9 aprile 1927; E. Veo, I poeti romaneschi (con bibliografia), Roma 1927; P. Orano, Contemporanei, Milano 1930.

Vedi anche
favola Breve narrazione per lo più in versi. Quando si parla di favola come genere letterario, ci si riferisce comunemente a quella i cui caratteri fondamentali furono segnati già da Esopo e universalmente diffusi da Fedro: essenziale è che essa racchiuda una verità morale o un insegnamento di saggezza pratica ... Adolfo Giaquinto Poeta dialettale italiano (Napoli 1847 - Roma 1937); visse sempre a Roma. Cuoco di professione, si occupò di culinaria anche in libri (La cucina di famiglia, 1901; ecc.) e giornali. Diede un vivo impulso alla poesia romanesca, compilando per parecchi anni, con L. Zanazzo, il periodico Rugantino e fondando ... Il Travaso delle idee Titolo di un settimanale umoristico illustrato, fondato a Roma nel 1899. Pungente e spregiudicato nella satira politica e di costume, ebbe come collaboratori Trilussa e L. Lucatelli, il quale creò il popolare personaggio di Oronzo E. Marginati, il ‘cittadino che protesta’. Cessò le pubblicazioni nel ... Mario Dell'Arco Dell'Arco, Mario. - Pseudonimo del poeta in dialetto romanesco e architetto Mario Fagiolo (Roma 1905 - ivi 1996); fondò alcune riviste di poesia e curiosità dialettali, fra cui Orazio (1949) e Il Belli (1952). La sua poesia (Taja ch'è rosso, 1946; La stella de carta, 1947; Ottave, 1948; Tormarancio, ...
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Vocabolario
anagramma
anagramma s. m. [comp. del gr. ἀνά (che qui indica inversione) e γράμμα «lettera», rifacimento del gr. tardo ἀναγραμματισμός, che aveva questo stesso sign., der. di ἀναγραμματίζω «invertire le lettere di una parola»] (pl. -i). – Sostituzione...
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