TRILATERALE (Trilateral Commission)
Organizzazione intennazionale fondata nel 1973 per iniziativa di D. Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e diretta fino al luglio 1976 da Z. Brzezinski (entrato poi a far parte dell'amministrazione Carter come consigliere per la politica estera). Concetti fondamentali della T. sono la necessità di una più stretta collaborazione fra le regioni del mondo industrializzato, SUA, Europa occidentale e Giappone, colpite in varia misura da sfide esterne (da parte dei paesi del sistema socialista e del Terzo Mondo) e interne (crisi di governabilità delle democrazie); ne fanno parte imprenditori, sessanta leaders politici e sindacali, studiosi (60 membri americani, altrettanti giapponesi e 85 europei). Oltre a J. Carter, W. F. Mondale e Z. Brzezinski, altri aderenti dell'organizzazione si sono affermati ai vertici del governo americano: C. R. Vance al Dipartimento di stato, W. M. Blumenthal al Tesoro, H. Browh al Pentagono. Compito della T., oltre a sollecitare il mantenimento delle alleanze politiche e militari, è anche quello di formulare pareri su problemi specifici, per es., sul modo di conciliare una politica economica di espansione col contenimento dell'inflazione, sugli strumenti per realizzare una proficua collaborazione tra i paesi della T. e i paesi socialisti, sulla creazione di un nuovo "sistema internazionale", politico ed economico. È sul piano dei rapporti di vertice che i princìpi della T. hanno avuto efficacia, ispirando le intese fra le democrazie industriali avanzate (incontri di Rambouillet, 1975, di Puerto Rico, 1976, e di Londra, 1977) per una soluzione concordata dei problemi monetari ed energetici. Oltre a offrire un'alternativa alle tentazioni protezionistiche, la T. dovrebbe garantire anche un margine di sicurezza contro eventuali tendenze aggressive nel mondo, e dovrebbe indurre l'Unione Sovietica ad allentare la propria influenza sui paesi dell'Est europeo, mentre gli Stati Uniti, parallelamente, rinuncerebbero a esercitare pressioni dirette sui paesi dell'America latina. Nel 1978, durante l'annuale riunione svoltasi a Washington in giugno, è emersa in seno alla T. una corrente che ne ha propugnato lo scioglimento. Nei cinque anni della sua attività, infatti, essa avrebbe esaurito la sua ragion d'essere, realizzando compiutamente la coordinazione tra ambienti politici ed economici delle tre grandi aree occidentali: ma si è parlato anche dell'immagine negativa creatasi intorno alla Commissione, giudicata come un organismo decisionale con la pretesa di guidare il mondo capitalistico in luogo dei legittimi governi.
Bibl.: Z. Brzezinski, How the cold war was played, in Foreign Affairs, vol. 51, 1 (1972), pp. 181-209; id., U.S. Foreign Policy: the search for focus, ibid., vol. 51, 4 (1973), pp. 708-27; M. Crozier, S.P. Huntington, J. Watanuki, The crisis of democracies. Report on the governability of democracies to the Trilateral Commission, introd. di Z. Brzezinski, New York 1975 (trad. it., Milano 1977, pref. di G. Agnelli); J. Gawronski, Zbigniew Brzezinski e i nuovi rapporti USA-Italia, in Affari Esteri, IX, 34 (1977), pp. 181-94; M. Corsi, Trilateralismo: Giappone ed Europa, ibid., IX, 36 (1977), pp. 608-20; E. Serra, La dottrina di Brzezinski, ibid., pp. 661-68.