TRIFONE (Τρύφων)
Nome assunto da Diodato, proclamato dall'esercito re di Siria dopo la deposizione di Antioco VI; sconfitto da Antioco VII si suicidò (142/141-138 a.C.). L'epiteto di autokràtor, la scelta di un rovescio diverso per le monete (elmo con corno di un unicorno) e l'inizio di una nuova èra personale segnano la rottura con la dinastia legittima.
Una testa in marmo di T. si trova in una collezione privata svizzera; fu evidentemente mutilata quando l'usurpatore era ormai morto e l'iscrizione dedicatoria di un certo Panderos ad Artemide fu incisa su una superficie di frattura. I ritratti monetali sono piuttosto standardizzati e non si può trascurare il voluto collegamento con Alessandro Magno.
Bibl.: Testa in collezione privata svizzera: T. Fischer, Ein Bildnis des Tryphon in Basel?., in AntK, XIV, 1971, p. 56; I. Jucker, in H. Jucker (ed.), Gesichter. Griechische und römische Bildnisse aus Schweizer Besitz (cat.), Berna 1982, p. 24 s., n. 5- - Ritratti su monete: H. R. Baldus, Der Helm des Tryphon und die seleukidische Chronologie der Jahre 146-138 ν. Chr., in JNG, XX, 1970, pp. 217-239; T. Fischer, Zu Tryphon, in Chiron, II, 1972, pp. 201-213.