trickster Termine, propriamente «mistificatore, imbroglione», usato convenzionalmente nella letteratura etnologica e storico-religiosa per indicare una categoria di figure mitiche che nella loro grande varietà morfologica (il t. può essere concepito come un uomo, sia pure sovrumano, per es. Wakdjũnkaga dei Winnebago, oppure come un animale, per es. il Coyote degli Indiani nordamericani) presentano tratti ricorrenti e caratteristici. Il t. della mitologia è in primo luogo una figura di «briccone», che associa però a questo aspetto il fatto di essere esso stesso oggetto di tricks («tiri mancini»). Questo oscillare del t. tra astuzia e dabbenaggine rientra nel quadro di una generale ambivalenza costitutiva della sua natura, per cui egli è al tempo stesso un provocatore di disastri e un istitutore di beni d’importanza vitale (in questo secondo aspetto il t. coincide con gli ‘eroi culturali’). Un altro tratto fondamentale è quello di figura dei primordi: infatti le sue gesta hanno luogo nel tempo delle origini, dove talora il t. appare come cooperatore, sia pure maldestro, dell’azione demiurgica dell’Essere supremo e a volte quale suo antagonista. T. più o meno parziali si ravvisano in divinità o eroi delle grandi mitologie quali per es. Hermes, Eracle, Prometeo nella religione greca, Loki nella mitologia germanica ecc., tanto che questa figura mitologica può essere annoverata tra le più antiche e più universali.