triage
Metodo di valutazione e selezione immediata (dal francese trier «scegliere», «classificare») usato per assegnare il grado di priorità del trattamento quando si è in presenza di molti pazienti, oppure quando si è in presenza di un’emergenza extraospedaliera e si deve valutare la gravità delle condizioni cliniche del paziente.
L’applicazione del t. nel pronto soccorso è motivata dall’aumento progressivo degli utenti che vi afferiscono, soprattutto di casi non urgenti. Tale metodo consente di razionalizzare i tempi di attesa in funzione delle necessità dei pazienti, utilizzando quale criterio di scelta le condizioni cliniche degli stessi e non il criterio dell’ordine di arrivo. A livello ospedaliero, la funzione di t. è attivata nelle unità operative di pronto soccorso-accettazione con oltre 25.000 accessi per anno e nei presidi che si trovano a operare in condizioni di flussi periodicamente elevati e irregolari. Il t. è svolto da personale infermieristico esperto e specificatamente formato che, valutando i segni e i sintomi del paziente, identifica le condizioni potenzialmente pericolose per la vita e attribuisce un codice di gravità al fine di stabilire le priorità di accesso alla visita medica. L’infermiere, presente nella zona di accoglimento del pronto soccorso, opera sotto la supervisione del medico in servizio e secondo protocolli predefiniti e approvati dal responsabile del pronto soccorso o del dipartimento di emergenza-urgenza (DEA). L’attività del t. si articola in: accoglienza (raccolta dati e informazioni, rilevamento parametri vitali e registrazione); assegnazione codice di gravità; gestione dell’attesa (è parte integrante dell’intero processo di t. la rivalutazione periodica della congruità dei codici colore assegnati).
Tali codici, in analogia con i criteri definiti dal decreto del Ministero della Sanità del 15 maggio 1992, articolati in quattro categorie e identificati con colore sono: codice rosso: molto critico, pericolo di vita, priorità massima, accesso immediato alle cure; codice giallo: mediamente critico, presenza di rischio evolutivo, possibile pericolo di vita; codice verde: poco critico, assenza di rischi evolutivi, prestazioni differibili; codice bianco: non critico, pazienti non urgenti.
Si pratica da parte di un soccorritore esperto in valutazione delle condizioni cliniche del paziente, e viene definito: alla prima chiamata del mezzo di soccorso se occasionalmente il soccorritore si trova sul posto (solitamente è un medico o un infermiere accorso in prima istanza); alla presenza dei primi soccorritori, che valutano la gravità con un t. (giallo o rosso), richiedendo l’intervento di un secondo mezzo di soccorso per attivare un tipo di soccorso avanzato (per es., un’ambulanza con rianimatore o un’eliambulanza).