TRESVIRI MONETALES
. I tresviri o triumviri monetales erano magistrati dell'antica Roma, incaricati di presiedere alla coniazione delle monete. La loro sede era presso il tempio di Iuno Moneta sul Campidoglio, e da essa presero nome l'officina monetale, il prodotto e la magistratura stessa.
In tempi remoti vi furono magistrati monetarî irregolari. La loro funzione primitiva sembra essere stata di sorvegliare la fusione e l'affinamento dei lingotti d'oro e d'argento provenienti dalle miniere e di curare l'incetta di monete straniere. Non si conosce esattamente l'epoca della loro creazione; approssimativamente la si può fissare verso il 250 a. C.
Dall'anno 217 a. C., il loro nome è indicato nelle monete più chiaramente, dapprima con iniziali, poi per intero, e s'introducono nella monetazione tipi nuovi, per lo più con allusioni ai nomi, ai fasti e alle memorie delle famiglie dei tresviri. Dalla fine del sec. II a. C., cominciarono a costituire una magistratura regolare di tre membri dal titolo ufficiale di tresviri monetales o di tresviri auro argento aere flando feriundo. La funzione di questa magistratura fu dapprima esercitata avanti la questura; con Augusto divenne una delle cariche del vigintivirato, all'inizio della carriera senatoria, quindi da esercitarsi prima della questura. I triumviri monetales erano eletti per due anni; uno di essi era a turno alla presidenza del collegio Nell'anno 44 a. C. Giulio Cesare aveva portato il loro numero a quattro, Augusto, circa l'anno 27 a. C. lo riportò a tre. Circa dall'anno 12 a. C. i nomi dei triumviri non appaiono più sulle monete d'oro e d'argento la cui coniazione era passata alla diretta dipendenza dell'imperatore; si riscontrano invece ancora nelle monete di bronzo fino verso l'anno 3 a. C., quando la coniazione enea cominciò ad essere devoluta al Senato. Quantunque con Traiano la cura effettiva della produzione monetale fosse passata ai procuratores monetae imperiali, la carica di triumvir monetalis continuò a sussistere fino a Gallieno, scomparendo del tutto con Aureliano.
Bibl.: E. Babelon, Description historique des monnaies de la république romaine, I, Parigi 1886, p. xxxii segg.; A. Bouché-Leclercq, Manuel des institutions romaines, ivi 1886, p. 70 seg.; Politis, Les triumvirs capitaux, ivi 1904; P. Willems, Le droit public romain, 7a ed., Lovanio 1911, pp. 194, 275 seg.; Ch. Lécrivain, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités grecques et romaines, V, Parigi 1919, p. 414; Th. Mommsen, Römisches Staatsrecht, II, Lipsia 1887, p. 601 segg.