Diplomatico britannico (n. 1767 - m. Kinnegad, Westmeath, 1837). Deputato dal 1796 al parlamento irlandese, dopo l'unione legislativa con la Gran Bretagna entrò nel parlamento inglese e fu sostenitore di W. Pitt. Nel 1808 entrò alla camera dei Lord quale pari rappresentativo dell'Irlanda. Fu commissario per l'India nel 1804, ministro delle Poste e membro del consiglio privato inglese nel 1807, e divenne nel 1813 presidente del "Board of Trade" (ministero del Commercio). Fu favorevole a una soluzione di compromesso sulla questione dei delitti politici dei cattolici irlandesi. Inviato ambasciatore presso Guglielmo d'Orange, ritornato all'Aia nel 1813, richiese d'urgenza rinforzi britannici in Olanda, persuadendo Guglielmo a prendere le misure militari necessarie e a cedere il comando delle forze alleate nei Paesi Bassi a Bernadotte. Successe a Wellington nel marzo 1815 quale primo plenipotenziario inglese al congresso di Vienna. Nell'autunno del 1815 fu a Francoforte per sistemare la discussione tra il Baden e la Baviera. Dal 1816 al 1822 fu nuovamente ambasciatore in Olanda dove negoziò la convenzione anglo-olandese per la soppressione del commercio degli schiavi.