tremore
Successione di movimenti oscillatori e ritmici, involontari e spontanei, provocati da un alternarsi di contrazioni e di rilasciamenti muscolari, oppure da contrazioni alternate di gruppi muscolari antagonisti. Esiste un t. fisiologico, presente in tutti gli individui normali, sia nello stato di veglia che in alcune fasi del sonno, ma raramente si può percepire a occhio nudo, perché i movimenti sono molto fini (si può notare solo osservando le dita ben distese); riflette probabilmente le vibrazioni passive del corpo prodotte dall’attività cardiaca, unite a scariche raggruppate di alcuni motoneuroni e all’inerzia dei muscoli. Nei t. patologici può essere interessato un singolo segmento corporeo o tutto il corpo; a seconda dell’ampiezza delle oscillazioni si distinguono t. a piccole e ad ampie scosse. In questo tipo di t., alla base delle manifestazioni motorie è il mancato controllo di un circuito soppressorio cortico-sottocorticale, originato da neuroni talamici che proiettano scariche alla corteccia pre-motoria, ma in connessione con il cervelletto. Ogni forma clinica ha le sue particolari vie di attivazione e inibizione che vengono compromesse, non sempre tuttavia chiarite nei loro rapporti anatomo-fisiologici.
Forme cliniche. T. d’azione o di posizione: si manifesta quando il tronco e gli arti sono mantenuti in una data posizione e durante movimenti attivi; corrisponde a scariche elettriche ritmiche da parte degli alfa-motoneuroni e attivazione alterna di muscoli agonisti e antagonisti. T. parkinsoniano: è un t. grossolano, ritmico, con scariche elettriche alternate di gruppi muscolari contrapposti; si verifica in condizione di riposo dei segmenti interessati; la frequenza è costante ma l’ampiezza variabile (➔ Parkinson, James). T. intenzionale o atassico: t. che si manifesta solo durante le fasi più intense di un movimento attivo, richiedendo, per manifestarsi, che tale movimento sia preciso e programmato; questo t. indica sempre una lesione del cervelletto, sebbene lesioni mesencefaliche che interessano fibre cerebellari afferenti possano dare un t. atassico molto grave, con movimenti ampi ‘a battito d’ali’. T. ortostatico primario: interessa solo le gambe e compare quando il paziente sta fermo in piedi, scomparendo se comincia a camminare; è accompagnato a forte instabilità nell’ortostatismo, che obbliga a stare a gambe allargate; probabilmente è dovuto una mielopatia. T. da astinenza alcolica: particolare t. d’azione, simile a quello da astinenza da benzodiazepine: si manifesta spec. al mattino, dopo astinenza breve, e raggiunge l’acme dopo 24÷36 ore, divenendo generalizzato, con t. a scosse rapide ma irregolare. T. essenziale familiare: si manifesta anche tardivamente, nell’adolescenza, compare o si intensifica quando il paziente cerca di mantenere fermi gli arti e dal mantenimento della postura, tende a scomparire quando il paziente cammina; è un t. a scosse alternate di coppie di muscoli agonisti e antagonisti; con il tempo può divenire disabilitante. T. da polineuropatia: è caratteristico delle sindromi da demielinizzazione, è irregolare, di ampiezza molto variabile; si può anche manifestare come t. atassico o t. d’azione.
I farmaci antiparkinson sono usati con discreto successo anche nelle forme cliniche non parkinsoniane; qualche caso si giova di betabloccanti o di anticonvulsivanti; le forme alcoliche hanno una terapia propria; le forme secondarie e neuropatiche richiedono una terapia eziologica.