TRECCHI
. Antica famiglia nobile lombarda, già nominata in documenti milanesi dei secoli XII e XIII. Nel 1385 Castellino Trecco è fra i nobili componenti il Consiglio generale della città. Nel 1412 Giovanni e Giacomo, sospettati di partecipazione nella congiura che trasse a morte Giovanni Maria Visconti, furono banditi da Filippo Maria. Giovanni fu perdonato nel 1413, Giacomo si stabilì a Cremona. Il nipote Giacomo, e il figlio di lui Antonio, furono entrambi senatori del ducato di Milano. Nel 1621 i Trecchi ottennero da Filippo III il titolo di marchesi di Scandolara Ripa d'Oglio (nel Cremonese) e nel 1626 da Ferdinando II quello di baroni del Sacro Romano Impero; nel 1685 i T. ebbero anche il feudo di Maleo, nel Lodigiano. Il barone Sigismondo (1780-1850), fervente patriota, fu mandato nel 1814 dalla reggenza provvisoria del Regno Italico a lord Bentinck per chiedere che gl'Inglesi, sbarcati in Liguria, evitassero l'occupazione, poi egualmente avvenuta, del Milanese da parte degli Austriaci. Amicissimo del Confalonieri e partecipe dei suoi ideali, fu arrestato nel 1821 e nuovamente nel 1822; "ma la sua negativa costante lo sottrasse ad ogni condanna". Sorvegliato, solo nel 1838 poté riparare all'estero, e visse a Parigi e a Londra, con brevi soggiorni a Milano. Fu amico intimo del Foscolo e del Manzoni alle cui esortazioni dichiarò di dovere il suo ritorno alla fede.
Il marchese Gaspare (1813-1882) prese parte alle campagne per l'indipendenza del 1848 come sottotenente nel reggimento Savoia Cavalleria, guadagnando una medaglia d'argento; e del 1849 come ufficiale d'ordinanza del duca di Savoia (poi Vittorio Emanuele II); nel 1859 guadagnò ai Tre Ponti una seconda medaglia d'argento, come capitano delle Guide e aiutante di campo di Garibaldi che, col grado di maggiore, seguì nell'impresa dei Mille. Tenente colonnello di cavalleria e ufficiale d'ordinanza del re, nel'66 tornò coi volontarî garibaldini, e a Monte Suello ottenne la terza medaglia d'argento. Poi rientrò nell'esercito col grado di colonnello di cavalleria. Fu costante e segreto intermediario fra Vittorio Emanuele II e Garibaldi.
Bibl.: Tiraboschi, La famiglia Trecchi (Archivio Stanga Trecco), Cremona; Fagnani, Familiarum Commenta (Archivio di stato, Milano); Bianchini, Lettere di Ugo Foscolo a Sigismondo Trecchi, Parigi 1875; Manacorda, Vittorio Emanuele II e Garibaldi nel 1860 secondo le carte Trecchi, in Nuova Antologia, 1910; id., Monumenti cremonesi. Il sepolcro dei Trecchi a S. Agata di E. Signori, Milano 1882; Biandrà Trecchi, Milano e gli Inglesi nel 1814. La missione del Barone Trecchi, in Rassegna Storica del Risorgimento, 1937; id., Una vertenza cavalleresca a Cremona nel '700, in Bollettino Storico Cremonese, 1935; Giussani, L'Ospitalità ai Principi nel palazzo Trecchi, in Cremona 1937; Documenti della famiglia Trecchi esistono copiosi nell'Archivio Trecchi a Maleo; e negli archivî di stato a Milano, e civico a Cremona