VENEZIE, TRE (XXXv, p. 78; App. II, 11, p. 1096)
Anche dopo la cessione di gran parte della Venezia Giulia (con l'Istria) alla Iugoslavia, la regione (alla quale in seguito al Memorandum di Londra del 5 ottobre 1954 si è ricongiunta Trieste col suo territorio), risulta la più vasta delle regioni italiane, con una superficie (quasi 40.000 km2) pari a più d'una volta e mezza il territorio della Lombardia, della quale essa (coi suoi 4.824.550 ab. nel 1961) è invece meno popolata. Le Tre Venezie secondo la Costituzione formano tre regioni distinte, alla prima delle quali è stato accordato uno statuto che le attribuisce una notevole autonomia: Trentino-Alto Adige (= Venezia Tridentina); Veneto (= Venezia Euganea); Friuli-Venezia Giulia. Quest'ultima regione si sarebbe potuta chiamare semplicemente Venezia Giulia, dato che il Friuli secondo i maggiori geografi (O. Marinelli) e linguisti (M. Bartoli) va compreso nella Venezia Giulia. Rispetto al 1945 la regione appare più omogenea dal punto di vista etnico, in seguito al passaggio alla Iugoslavia dei territorî dove prevalevano parlate slave (slovene e croate). Invece l'economia risulta indebolita dalla perdita di alcune centrali elettriche, delle miniere di mercurio (Idria) e di carbone (bacino dell'Arsa) e di quasi tre quarti della produzione nazionale di bauxite. Le Tre Venezie hanno raggiunto nell'agricoltura un alto grado di industrialità, salvo nelle regioni montagnose, dove perdurano i sistemi di colture tradizionali. Vedi anche friuli-venezia giulia; veneto; trentino-alto adige, in questa App.