TRAUTTMANSDORFF
. Stirpe gentilizia della Stiria, che trae le sue origini da un castello omonimo in Gleichenberg (Stiria orientale); la sua continuità è documentariamente attestata sin dal sec. XIV quando era già in stretto rapporto con casa d'Asburgo. Nel 1623 i T. ebbero il titolo di conti dell'impero; dopo il temporaneo acquisto della signoria sveva di Weinsberg (1679) aggiunsero anche questo nome a quello di T.; nel 1778 divennero membri del collegio comitale dell'impero. La linea seniore boema di Bischofteinitz fu elevata nel 1805 al principato ereditario, mentre la linea minore stiriana mantenne il titolo comitale e il castello omonimo.
La famiglia T. ha fornito a casa d'Austria ragguardevoli diplomatici e militari, tra cui il generale e consigliere aulico militare Adam, caduto nel 1616 durante la guerra tra Austria e Venezia. Maximilian (1584-1650) partecipò a quasi tutti gli atti di politica estera dell'imperatore Ferdinando II, all'accordo con la lega cattolica del 1919, alla pace tra l'imperatore e Gabriele Bethlen avvenuta nel 1622, alla pace di Praga (1635), conclusa con la Sassonia; fu avversario del Wallenstein e quindi dell'Eggenberg e del Werdenberg. Fu primo maggiordomo di Ferdinando III, re di Boemia e conservò la carica anche quando questi divenne imperatore (1632-1650); fu rappresentante dell'imperatore al congresso per la pace di Vestfalia (1645-47) e finalmente presidente del consiglio segreto. Il principe Ferdinando (1749-1827), fu in rapporti molto intimi con l'imperatore Giuseppe II; questi però non seguì le sue proposte di venire incontro alle popolazioni del Belgio ove il T. era stato inviato nel 1787 come consigliere del governatore generale, sicché il T. dovette lasciare il paese. Nel 1801 fu per un breve periodo ministro degli Esteri e si adoperò per stringere rapporti più intimi con la Russia e la Prussia; dal 1807 fu primo maggiordomo. Fu nipote di questi, il principe Ferdinando (v.).
Bibl.: Wurzbach, Biographisches Lexikon, XLVII (1883); G. Buchholz, F. Krones e Egloffstein, in Allg. deutsche Bibl., XXXVIII (1894).