TRASUDATO (fr. transsudats; sp. trasudaciones; ted. Transsudaten; ingl. transudations)
Per trasudato s'intende il liquido che in quantità maggiore del normale si raccoglie negli spazi interstiziali dei tessuti (edema), oppure si produce nelle cavità sierose (idrope). Questo liquido proviene dal plasma sanguigno per trasudamento attraverso le pareti dei capillari e ad esso s'avvicina moltissimo per la sua composizione chimica. Di regola gli elementi cellulari in detto liquido sono molto scarsi. I trasudati prendono vari nomi a seconda della località in cui si ritrovano. Quelli che si raccolgono nella pleura, nel pericardio, nella vaginale del testicolo, nel peritoneo, vengono rispettivamente qualificati come idrotorace, idropericardio, idrocele, idropeascite. L'edema diffuso del connettivo sottocutaneo viene designato col nome di anasarca. Il meccanismo di produzione dei trasudati è vario e ancora in gran parte oscuro. Si hanno trasudati sotto forma di edemi o di idropi in seguito a disturbi circolatorî, determinati da ristagno generale di sangue venoso, oppure da impedito deflusso del sangue da un determinato territorio vascolare. Anche l'ostacolato deflusso della linfa può portare alla formazione di trasudati.
Particolari sostanze tossiche, ledendo le pareti dei capillari, possono produrre lo stesso fatto. Fra queste sostanze sono da ricordarsi le tossine batteriche e alcuni veleni specialmente di origine vegetale e animale. Trasudati (edemi) possono anche aversi in seguito a lesioni dei tronchi nervosi periferici e in persone affette da isterismo. La formazione di edemi, infine, si ha nel corso di gravi anemie, nella sifilide, nella malaria cronica, nella pellagra, nella cachessia da qualunque ragione sia determinata, nelle intossicazioni croniche, in tutti quegli stati morbosi, insomma, che danno luogo a profonde alterazioni nel ricambio materiale.