TRASPOSONE
In genetica, nome genericamente assegnato a tutti gli elementi trasponibili (v. TRASPONIBILI, ELEMENTI, in questa Appendice) ma che specificamente si intende riferito a una classe di essi, presenti nei procarioti. I t. sono sequenze in grado di variare la propria posizione, e cioè di trasporsi, nel genoma di un organismo.
Questi elementi, che vengono indicati con la sigla Tn seguita da un numero, contengono, oltre alle sequenze necessarie per la trasposizione, sequenze addizionali attive che codificano per la resistenza agli antibiotici. La possibilità di seguire un fenotipo facilmente selezionabile, quale la resistenza agli antibiotici, ha facilitato lo studio della mobilità dei trasposoni. Si possono distinguere due classi di t.: quelli a struttura semplice e quelli a struttura modulare. I t. a struttura semplice (appartenenti alla famiglia TnA) presentano estremità costituite da corte sequenze ripetute in maniera invertita (Q40 coppie di basi) che fiancheggiano una regione centrale in cui sono presenti le sequenze codificanti sia per i prodotti necessari per la trasposizione sia per le funzioni che conferiscono resistenza agli antibiotici. I t. a struttura modulare sono composti da una regione centrale, in cui sono contenuti uno o più fattori per la resistenza agli antibiotici, e due lunghe ``braccia'' costituite da sequenze IS o IS simili.
Sia le sequenze IS che i t. sono normalmente presenti non solo nel cromosoma batterico (comunemente, un ceppo di Escherichia coli contiene non più di una decina di copie per ciascun tipo di sequenze IS), ma anche nei cromosomi dei batteriofagi e dei plasmidi. La trasposizione può quindi mediare l'inserimento dell'elemento in un nuovo sito dello stesso cromosoma o di un cromosoma differente. Così, un elemento presente sul cromosoma batterico principale può trasporre su quello di un plasmide o di un batteriofago e viceversa, costituendo un vero ponte genetico fra i vari cromosomi che possono essere presenti in una cellula batterica.