trash food
loc. s.le m. inv. Cibo ritenuto privo di efficaci elementi nutrizionali e considerato non salutare per la presenza eccessiva di ingredienti nocivi a una corretta alimentazione, come i grassi o gli zuccheri.
• dell’ambiente fa parte anche l’alimentazione. E chi più di Franco Contaldo, ordinario di Medicina Interna alla Federico II, è titolato a parlarne? «Non è affatto vero che il regime dietetico attuale sia più sano e completo di quello di una volta. La catena agroalimentare e le distanze tra territori di produzione e luoghi di consumo condizionano la composizione delle sostanze che arrivano sulla tavola. Oggi tendono a essere più omogenee e quindi c’è il rischio di carenze selettive di alcuni micronutrienti come vitamine e minerali. In sostanza mi riferisco al trash food, il cibo-spazzatura fatto di alimenti ricchi di calorie e poveri di nutrienti». (Giuseppe Del Bello, Repubblica, 13 gennaio 2009, Napoli, p. VIII) • Una pizza può essere uno dei migliori piatti della tradizione mediterranea o un «trash food», a seconda della pasta, del condimento e della mozzarella utilizzati. Una merendina può essere un ottimo alimento o grondare di zuccheri e grassi dannosi. (Riccardo Renzi, Corriere della sera, 14 novembre 2010, p. 59, Salute) • La fotografa concettuale Dina Goldstein [...] ha rivisitato le protagoniste delle fiabe in versione quotidiana. Così la «Principessa sul pisello» è adagiata su una pila di materassi in mezzo a una discarica, «Cappuccetto rosso» è una grassoccia ragazzina vittima del trash food e la «Sirenetta» è rimasta intrappolata in un acquario. (Marta Serafini, Corriere della sera, 3 agosto 2013, p. 37, Tempi liberi).
- Espressione inglese composta dai s. trash ‘spazzatura’ e food ‘cibo’
- Già attestato nella Repubblica del 12 febbraio 1997, p. 22, Cronaca (Marina Cavallieri), nella variante grafica trash-food.
> cibospazzatura.