trasformazione
Insieme di processi che provocano una modificazione in cellule e organismi viventi. La trasformazione può avvenire per cause naturali o essere indotta artificialmente.
Si tratta di uno dei tre processi mediante il quale una molecola di DNA può venire trasferita da un batterio a un altro (gli altri due processi sono la trasduzione e la coniugazione). Mediante la t. il DNA libero viene incorporato da una cellula che subisce come conseguenza una variazione ereditabile del genotipo. Tale fenomeno avviene spontaneamente in natura: in seguito alla lisi delle cellule, successiva alla loro morte, si libera DNA che può essere assunto da altri batteri, della stessa specie o di altre. La t. batterica spontanea rappresenta pertanto un meccanismo evolutivo che produce variabilità genetica. La t. batterica viene largamente utilizzata nei laboratori di biologia molecolare per introdurre in ceppi batterici ospiti sequenze nucleotidiche da caratterizzare, precedentemente inserite in plasmidi.
Cambiamento di alcune caratteristiche delle cellule coltivate in vitro indotto da agenti oncogeni come virus, sostanze chimiche, o radiazioni. La t. è permanente non solo nella cellula in cui avviene, ma in tutte quelle che derivano dalla sua moltiplicazione e che costituiscono cloni. Le cellule trasformate hanno caratteristiche simili alle cellule dei tumori: sono immortali, si riproducono più velocemente delle cellule normali, non mostrano il fenomeno dell’inibizione da contatto, tipica delle cellule normali, ma continuano a crescere in strati sovrapposti; hanno inoltre funzioni cellulari alterate (aumento della glicolisi aerobia e delle proteasi, diminuzione dei livelli dell’AMP ciclico) e presentano aneuploidia e anomalie cromosomiche.